
I sintomi associati all’emicrania: quali sono e come trattarli
Soffrire di cefalea primaria non è soltanto affrontare il momento del dolore della fase acuta dell’attacco. Per la maggior parte di noi il dolore è solo una parte del viaggio, perché assieme ad esso compare una galassia di sintomi associati all’emicrania che talvolta sono ancora più complessi da gestire.
La cosa che devi tenere a mente sempre è che la soggettività estrema di questa patologia non permette di creare una lista univoca ed esaustiva di tutti i sintomi associati all’emicrania e nemmeno di garantire che uno o l’altro si manifesteranno. Inoltre, se prevalentemente siamo soggette a uno o più sintomi non è detto che questi si presentino ad ogni attacco. E purtroppo per noi non è nemmeno detto che saranno solo questi per sempre e non andranno a cambiare nel tempo.
I sintomi più frequenti associati all’emicrania
Ci sono tre categorie di sintomi associati da prendere in considerazione sin da subito: i prodromi e i postumi dell’attacco e i sintomi accompagnatori.
I prodromi
I prodromi dell’emicrania sono sintomi che precedono e preavvisano un attacco. Possono presentarsi dalle 2 alle 48 ore e secondo diversi studi medici l’attacco partirebbe proprio dalla loro comparsa. Cosa coerente visto quanto spesso impattano con la nostra vita.
Irritabilità. depressione improvvisa, affaticamento, difficoltà di concentrazione e molti altri ( per un approfondimento leggi “i 9 sintomi premonitori che ti aiutano a riconoscere l’arrivo dell’emicrania” ) possono essere importanti segnali d’allarme.
Imparare a riconoscerli in anticipo significa sapere quando la Bestia sta per attaccare e prepararsi per tempo. Come? Prendendo il proprio farmaco di riferimento al primo segnale, provando un rimedio alternativo che ci aiuta agli esordi, o semplicemente alzando la guardia verso la situazione in cui ci troviamo… sempre meglio evitare i KO improvvisi.
I postumi
Quando il dolore finisce non sempre siamo immediatamente libere da tutti i sintomi associati all’emicrania. Anzi, per dirle la verità quasi mai siamo sane e grintose al 100% subito dopo un attacco.
Quando la testa inizia ad alleggerirsi ed entriamo nella fase di risoluzione spesso siamo stremate, sfinite dalla lotta contro il dolore. A volte potresti provare irritabilità, depressione, affaticamento (si, anche se sei stata ore stesa a letto), altre volte un guizzo improvviso di energia ( soprattutto se hai preso farmaci contenenti caffeina). Tutti questi sintomi non vanno trascurati ma affrontati adeguatamente per recuperare le energie ed evitare che l’emicrania ritorni. In “5 modi per recuperare le energie dopo un attacco di emicrania” ti spiego come fare, leggilo qui.
I sintomi accompagnatori
Se i prodromi possono essere un campanello dall’allarme e i postumi un segnale che il peggio è passato, i sintomi associati all’emicrania più inutili e fastidiosi sono proprio i sintomi accompagnatori. Quelli che si sviluppano durante l’attacco e ci ricordano che l’emicrania non è un semplice mal di testa che coinvolge un solo ambito del nostro corpo. E’ una piovra ricca di devastanti tentacoli che ci arpiona ovunque può.
Imparare quali sono i sintomi accompagnatori che possono colpirti e monitorare quelli che effettivamente si manifestano in te con più frequenza è fondamentale per una miglior gestione dell’attacco di emicrania. Solo così sarai pronta ad affrontare tutto (o quasi tutto) quello che può accadere mentre la tua testa lentamente va in blackout e la tua capacità di azione si riduce.
Quali sono i sintomi accompagnatori dell’emicrania più frequenti?
Fotofobia = quando anche il led del televisore sembra un faro sparato negli occhi… presente? Il fastidio per ogni tipo di luce è uno dei sintomi più frequenti durante un attacco di emicrania.
Fonofobia = ogni sussurro si trasforma in urlo. Il dolore alla testa amplifica i suoni, così durante gli attacchi il silenzio più che mai diventa d’oro.
Acufeni = il classico fischio alle orecchie. A volte può venire anche come sintomo premonitore ma più spesso si manifesta durante l’attacco e tende a passare con esso.
Osmofobia = anche gli odori innocui si fanno insopportabili. Spesso l’osmofobia è un trigger e si acutizza nella fase di attacco.
Afasia = quando l’attacco è così intenso che non si riesce a parlare.
Rigidità al collo = frequente in modo particolare nella cefalea tensiva
Nausea e vomito = uno dei sintomi associati all’emicrania più comuni e purtroppo più devastanti. Il dolore alla testa spesso colpisce anche lo stomaco
Affanno = senso di affaticamento, un po’ come se stessimo letteralmente facendo a botte con la Bestia
Allodinia = dolore al cuoio capelluto che può rendere impossibile persino pettinarsi o tenere in testa gli occhiali.
Come trattare i sintomi associati all’emicrania?
1) Monitoraggio
Se non sai contro cosa combatti non sai come affrontarlo. Quindi, come ti ho detto poche righe sopra, tenerti monitorata è la prima cosa da fare.
Annota i sintomi che accompagnano ogni attacco di emicrania nel diario dell’emicrania e mensilmente fai il punto della situazione per verificare cosa è più frequente e se ciò che stai facendo per aiutarti sta funzionando o meno.
Se hai difficoltà nel monitoraggio e, soprattutto, nell’analisi dei dati, non preoccuparti, ho pensato a come aiutarti attraverso Coaching per il Ben di Testa! Il programma di Coaching pensato da un’emicranica per aiutare altre emicraniche a gestire e ridurre gli attacchi, ma soprattutto ad affrontare la vita con la Bestia con positività.
2) Accessori utili
Affrontare un attacco di emicrania è più facile se hai i giusti strumenti a portata di mano. Per la fotofobia è fondamentale una mascherina per gli occhi molto coprente, per la fotofobia invece servono i tappi per le orecchie. Questo perché non sempre ti sarà possibile rifugiarti a letto al buio.
E si, può far ridere vedere una in ufficio, in treno, all’università o dove capita isolata dal mondo in questo modo.. ma sai che c’è? Se ci serve, se ci aiuta, per quale motivo non dovremmo farlo? A volte anche solo 10/15 minuti di isolamento possono aiutarci a recuperare prima o evitare che l’attacco diventi insopportabile.
La mascherina e i tappi che uso io li trovi nel mio EmiKit a questo link.
Per affrontare l’allodinia poi potresti aver bisogno di una fascia ghiacciata da tenere in testa così da allentare il dolore e anestetizzare con il ghiaccio il cuoio capelluto. Non per tutte è sopportabile per cui ricorda: si va di tentativi! Anche la fascia la trovi nel mio EmiKit.
Per allentare la rigidità del collo invece puoi provare con le palline per automassaggio. Se non hai a disposizione qualcuno di volenteroso che ti massaggia il collo finché non dici basta ( e io non dico mai basta ) queste diventano un ottima soluzione per alleviare la tensione. Ho parlato di loro nel mio articolo “Regali di natale per alleviare il mal di testa”… e se anche le feste son passate direi che non passa mai l’occasione per farsi un autoregolo-coccola.
3) Gestire la nausea
Una delle cose più difficili da gestire è la nausea. Anche perché, come dice il mio neurologo, non dobbiamo cedere alla tentazione di saltare i pasti a causa dell’attacco perché questo porterebbe ad un peggioramento dello stesso. Per cui…prendi un antiemetico ma mangia! (parole sue)
Ovviamente non è facile perché il dolore non agevola l’appetito. Il Plasil o il Geffer (per il quale non serve prescrizione) sono validi alleati contro la nausea ma per chi già si bombarda di tante medicine non è mai bello doverne prendere altre.
Tenendo i farmaci come ultima soluzione il mio consiglio è di mangiare qualcosa di estremamente semplice e che “fa fondo”. Il mio cibo-salvezza in questo caso è il PanPiuma, praticamente del pane da toast senza bordi molto morbido. Ti consiglio di provarlo o nel caso di cercare un equivalente.
Un altro modo per stare meglio poi è utilizzare i polsini per il mal d’auto (quelli che premono secondo la medicina cinese sui meridiani che passano lungo le nostre braccia e che se premuti adeguatamente possono ristabilire il corretto flusso di energia) o il travelgum. Anche l’acqua ghiacciata sui polsi e sulla fronte a volte aiuta.
4) Reidratati
Credevi che non lo avrei scritto…e invece eccola qui. La raccomandazione che faccio più spesso. E sai perché? Non perché credo che l’acqua sia miracolosa, ma perché so che molte di noi la danno per scontata. Si dimenticano letteralmente di bere. Ed un corpo disidratato, sovraccarico di dolore e medicine, come pensi possa recuperare in fretta? Quindi si, anche se hai la nausea (in quel caso come diceva la mamma da piccola “vai a piccoli sorsi” ) bevi! Anche se sul momento non ti sembrerà alla fine il tuo corpo, e la tua testa, ti ringrazieranno.
I sintomi associati all’emicrania non sono sempre di facile gestione, possono davvero essere più ostici del dolore in sè per sè a volte. Per questo è fondamentale essere preparate e pronte all’azione. La strategia per il Ben di Testa passa anche da qui.
Spero di averti dato delle informazioni che possano aiutarti a stare meglio. E se hai trovato utile questo condividilo o invia il link ad un’amica che potrebbe averne bisogno.


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