
Come riconoscere l’emicrania: 3 consigli per agire SUBITO
C’è qualcosa cosa che fa male più dell’emicrania. La disinformazione e la mancanza d’informazione. Il brutto di convivere con una malattia spesso invisibile e sottovalutata è che finché non ti ci scontri nel peggiore dei modi non sai nemmeno che esiste. Per questo ritengo che parlare di come riconoscere l’emicrania, e come agire per tempo, sia fondamentale per far si che chi si trova ad affacciarsi su questo mondo non si trovi spaesata ed abbandonata come io mi sono sentita al mio “debutto in società”.
Se hai notato un aumento dei mal di testa, se improvvisamente ti sembra che quello che una volta andava via con un moment ora non passa nemmeno con le cannonate, allora è venuto il momento di affrontare seriamente il problema. Potresti soffrire di emicrania, o di un’altra forma di Cefalea Primaria, ed è importante che tu sia informata adeguatamente sui passi da compiere per evitare di aggravare la situazione e finire per abusare di farmaci che presto o tardi diverranno inutili.
Ricorda sempre: l’emicrania spesso ruba tempo ed energie e non ci possiamo davvero permettere di andare alla cieca in questo mondo sperando che questo problema sparisca da solo.
Quando si parla di emicrania?
L’emicrania è un tipo di Cefalea Primaria ovvero una forma di cefalea che non è scatenata da qualcosa di altro (come un trauma, un tumore, un problema alla vista o al collo). E’ genetica, come gli occhi blu, i capelli rossi, le lentiggini.
A differenza dei comuni mal di testa, che sono il sintomo di altre patologie, come ad esempio un mal di testa causato dalla febbre, l’emicrania si scatena perché il nostro cervello è “semplicemente” predisposto a tradurre in dolore diversi stimoli esterni.
Capire questa differenza fondamentale è importantissimo per poter affrontare nel modo corretto questa patologia. Ostinarsi a cercare cause “altre” non ha senso una volta che la diagnosi è certa.
Al contempo però non bisogna lasciarsi scoraggiare. L’emicrania non è una condanna a morte e nemmeno un’ergastolo. E’ un percorso difficile ma che si può affrontare con la dovuta preparazione e il supporto necessario.
Come riconoscere l’emicrania
Prima di tutto la regola base: se superi i 5 attacchi mensili, per più di 3 mesi di fila, è bene farsi vedere da un medico, meglio se un neurologo. La cosa più importante che puoi fare per la tua salute è capire immediatamente se quello che stai attraversando è un periodo transitorio o l’ipotesi “soffro di emicrania” è davvero concreta. E la diagnosi definitiva te la può dare soltanto un neurologo.
Se non sai come sceglierlo e come prepararti alla tua prima visita leggi anche “La visita dal neurologo: 5 consigli su come prepararsi”.
Intanto però vediamo alcune indicazioni per riconoscere l’emicrania e distinguerla dal comune mal di testa:
- Gli attacchi sono unilaterali ( ricorda sempre, emicrania sta per metà-cranio)
- Le zone più colpite sono le tempie e l’occhio
- Il dolore è intenso e pulsante
- Un attacco, se non trattato in modo efficace, può durare dalle 4 alle 72 ore
- Se l’attacco è iniziato il dolore peggiora con il movimento
- Durante l’attacco i sintomi associati più frequenti sono fotofobia (fastidio per la luce), fonofobia (fastidio per i rumori) e nausea.
Se ti occorrono maggiori informazioni su come riconoscere e trattare l’emicrania e le altre cefalee primarie, ma soprattutto come farlo mantenendo un atteggiamento positivo scarica la mia Guida Gratuita al Ben di Testa
Che fare se soffri di emicrania?
Non per essere ripetitiva (ma anche si) ma la prima cosa da fare se pensi di soffrire di emicrania è andare dal neurologo. Solo lui potrà consigliarti l’adeguata terapia preventiva e i giusti farmaci per gli attacchi. Nulla è più dannoso nel nostro ambito del totale fai da te.
Oltre ad affidarsi ai medici però è importante anche imparare a conoscere la propria patologia per poter affrontare e riconoscere l’emicrania al primo accenno.
Consiglio numero 1: impara a riconoscere le fasi dell’emicrania
L’emicrania non è solo il momento del dolore acuto che ti manda KO e ti costringe a letto. E’ fatta di 4 fasi distinte: Prodromi, Aura, Attacco e Posdromi. Riconoscere in che momento ti trovi è importante per sapere come agire e che cosa si può o non si può fare.
I prodromi rappresentano tutto l’insieme di segnali premonitori che ti aiutano a riconoscere ed anticipare l’arrivo di un attacco. Se non sai ancora quali sono ti suggerisco di approfondire il tema leggendo”I 9 sintomi premonitori che ti aiutano a riconoscere l’arrivo dell’emicrania”. Tieni presente che tra questi possono esserci irritabilità accentuata, depressione che sembra sbucare fuori dal nulla, voglia spasmodica di dolce. Ma anche aumento della sete, o della frequenza di minzione, o persino ripetuti sbadigli!
Monitorare il proprio corpo e imparare a riconoscerne questi segnali è importantissimo perché può darti il tempo per prendere i farmaci giusti prima che la Bestia si scateni con tutta la sua aggressività. Oppure può darti modo di provare qualche rimedio naturale contro gli esordi degli attacchi: se vedi ad esempio che il segnale è la sete, prova a compensare aumentando l’idratazione, mentre se arriva la voglia di dolce prova ad assecondarla con qualcosa di adeguatamente sostanzioso ma non eccessivamente glicemico.
Consiglio numero 2: segnati tutto
Lo so che presa dal dolore, dagli affanni della vita quotidiana, dalla fatica e dallo stress prendere pure nota di cosa forse ha scatenato l’emicrania e di quali forse (si, all’inizio sarà tutto un forse) sono stati i segnali premonitori è l’ennesimo sbattimento. Ma per la salute ne vale la pena.
Io non sono diventata brava nella gestione del dolore e nel riconoscimento dei miei trigger dal giorno alla notte. Mi sono studiata.
Quindi, armati di carta e penna oppure scarica un diario dell’emicrania formato app ( Se non ne hai uno leggi “Quanto è importante tenere un diario dell’emicrania” e scegli tra quelli che ho provato io ). L’importante è che per imparare a riconoscere l’emicrania in tutte le sue sfaccettature tu monitori ogni cosa che ti sembra rilevante. E il diario ti guida in questo
Consiglio numero 3: diffida dei rimedi miracolosi
So che ora starai pensando “eh son buoni tutti a dirlo”. Si lo so, in questo momento sono pretenziosissima. Però vedo talmente tante fake news sull’emicrania e la gestione del dolore cronico che è mio dovere metterti in guardia da subito. Riconoscere l’emicrania ed imparare a gestirla adeguatamente non è semplice e nel tempo sarà normale provare tutte le strade possibili ed immaginabili che ti capitano.
Stai però attenta a chi offre cure definitive, rimedi infallibili, metodi assoluti. SE si stratta di emicrania, ovvero della patologia a base genetica di cui ti ho parlato all’inizio di questo articolo, allora le parole definitivo e infallibile non dovrebbero essere mai pronunciate. Nell’emicrania, ed in generale in tutti i tipi di cefalee primarie, la parola d’ordine è soggettività.
Per il resto il mio consiglio è sempre prova, sperimenta, e cerca la tua via per il Ben di Testa, ricordando sempre che la strada è lunga e ci vuole pazienza, ma il premio finale è veramente importante.
Ricorda
Se hai difficoltà ad affrontare tutto questo da sola, se non sai come partire nell’individuazione dei tuoi sintomi premonitori e nella loro gestione o semplicemente desideri un supporto, ti aspetto in Coaching per il Ben di Testa.
Spero di averti dato delle informazioni che possano aiutarti a stare meglio. E se hai trovato utile questo condividilo o invia il link ad un’amica che potrebbe averne bisogno.


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