
10 cose da non dire ad un’emicranica
La comunicazione tra chi soffre di una patologia e chi no non è sempre facile. Spesso, anche con le migliori intenzioni, si commettono errori che possono ferire (o anche solo irritare violentemente scatenando istinti omicida repressi) chi già soffre un dolore quasi quotidiano. Ecco quindi le 10 cose da non dire ad un’emicranica.
Piccola premessa
In realtà spesso molti dicono queste frasi in buona fede e noi reagiamo con un sorriso sincero, ma altre volte non è così e dentro (perchè in superficie stiamo già soffrendo abbastanza) si sta scatenando la terza guerra mondiale. Quindi, se non sei emicranica e sei finita sul mio meraviglioso blog in quanto amica o parente di qualcuno che ne soffre, segnati questo elenco e prendi nota per le prossime volte in cui chi ti circonda inizierà a massaggiarsi la testa. Se invece sei anche tu parte del club cefalgiche ti dico ridiamoci su. E’ inutile ingastrirsi sempre perchè molti non sanno il nostro percorso e non possiamo pretendere lo capiscano al volo.
Come ti dicevo in “Emicranici Vs Resto del mondo: 6 step per superare le incomprensioni” a volte chi ci circonda ha bisogno di maggiori spiegazioni da parte nostra per comprendere (o almeno provare a farlo) ciò che stiamo passando. Ed è magari per questo che si lancia in domande o affermazioni che alle nostre orecchie sembrano indelicate. La prima cosa da fare per migliorare i rapporti, ed anche il modo con cui il mondo vede noi cefalgiche, è parlare e chiarire il nostro punto di vista!
Anche perchè ricordiamolo sempre… le arrabbiature sono un potente trigger!
Le 10 cose da non dire ad un’emicranica
1) Prova a stenderti un attimo e vedrai che passa
Regolarmente detto in situazioni in cui è letteralmente impossibile sdraiarsi da nessuna parte e stare tranquille nemmeno 5 minuti. Vorrei sapere quando mai è successo che ad un’emicranica cronica sia passato un attacco andando a letto.
2) Hai preso un moment ?
No, mi piace prendere medicine potentissime con effetti collaterali pazzeschi perché sono più facili da reperire che i rospi allucinogeni! Amici, se bastasse un moment (o farmaci da banco affini) non saremmo soggetti con una patologia cronica complessa..quello basta a chi ha un mal di testa “semplice” una volta l’anno.
Per sapere quali farmaci è meglio utilizzare contro la cefalea leggi “Farmaci per il mal di testa: come scegliere quello giusto per te”
3) Si ti capisco benissimo quando mi è venuto quella volta mal di testa sono stato malissimo, dev’essere terribile vivere così
Lo so che cercate di essere comprensivi, di tirarci su, però paragonare quell’unica volta che un mal di testa vi ha mandato KO (e avete risolto col suddetto moment) al nostro dolore quotidiano è di poco tatto. E si, lo sappiamo anche noi che è terribile vivere così, grazie di avercelo ricordato.
4) Hai provato a….e parte l’elenco di vari rimedi di ogni tipologia possibile ed immaginabile
Se mi dicessero che leccare il muro ogni mattina aiuta probabilmente avrei provato anche quello, quindi tendenzialmente si, ho provato ogni rimedio che vi viene in mente.
Con ciò non vogliamo passare per ingrate ed acide con chi ci da suggerimenti. Ma se non siete in confidenza e conoscete il percorso di chi avete davanti magari andateci piano.
5) A ma quindi tu questo non lo puoi bere/mangiare/fare?
Già, ricordami che la mia è una vita di sacrifici. Soffrire di una Cefalea Primaria vuol dire essere predisposte geneticamente a trasformare gli stimoli esterni in dolore. Quali stimoli esterni? Tanti.. Dal meteo a ciò che mangiamo, da un profumo ad un rumore. Ed il fatto è che ancora molte volte nemmeno noi abbiamo capito quali siano le cose che ci fanno peggio quindi, vi prego, non infierite.
Per fare un po’ di chiarezza su questo tema ti consiglio di leggere “Le cause dell’emicrania: conosci il tuo nemico per batterlo”
6) Si vabbè, ma non esci mai!!!
Se mi avessero dato un euro per ogni volta che ho sentito questa frase o che so che l’hanno pensata…
Io vorrei uscire, e tanto. A volte però non sto bene e non ci riesco. O i postumi degli attacchi o delle terapie preventive mi fiaccano pesantemente e devo rinunciare. Oppure ci sono luoghi che so che per me sono pericolosi per cui o è davvero l’evento della vita o preferisco non rischiare d’impasticcarmi di brutto solo per presenziare perché sai, io prendo già bidonate di medicine e di aggiungerne altre alla lista solo perché così non passo per la “reclusa nel castello” non è che poi mi vada tutte le volte.
Questo però non vuol dire che non faccia nulla, anzi. Possiamo vivere una vita piena come tutti, ed io, nel mio piccolo coi miei racconti di vita in “Caro” Diario cerco sempre di dimostrarlo. E’ solo fatta di tanti stat&stop che rendono il percorso un po’ più ad ostacoli di quanto vorremmo.
7) Non è che tutta una questione di stress?
Sicuramente contribuisce, ma anche se cerchiamo di stare il più rilassati possibile esiste secondo voi una vita completamente senza stress? probabilmente nemmeno se si è un super ricco che vive alle Maldive o si è un monaco del Butan…e visto che comunque quasi nessuno di noi rientra in questa categoria non ci resta che adeguarci alla condizione attuale.
8) Ma non c’è una cura?
Se ci fosse io non avrei aperto un blog mossa dal desiderio di comunicare al mondo la nostra situazione e aiutare “i miei simili”.
Se ci fosse io non prenderei paccate di medicine, preventive e non.
Se ci fosse io non perderei ore e ore di lavoro, svago, vita.
Se ci fosse…
9) Perché prendi tutte queste medicine? o la similare “ma devi proprio prenderla”?
Visto che per molti noi siamo malate immaginare questa domanda è assai ricorrente. Non chiedereste mai ad un diabetico se deve prendere l’insulina per forza, ad un cardiopatico se può rinunciare alla dose di cardioaspirina giornaliera. Giusto?
Eppure a noi viene regolarmente chiesto se la terapia preventiva o la pastiglia per l’attacco siano davvero necessarie. Si, lo sono. Se con il tocco potessimo trasmettere per un attimo il dolore che proviamo tutti capirebbero che lo sono.
10) Io non prendo medicine, sono contrario (unito a sguardo di disapprovazione)
A me non piace prendere medicine per il gusto di farlo. Meno ne prendo meglio sto, anzi, accompagno alle terapie preventive molti accorgimenti sullo stile di vita proprio per ridurre al minimo possibile quelle che DEVO prendere. Ma io senza le medicine ho un dolore allucinante che non passa, per giorni. Diversi anni fa, quando ancora studiavo e “potevo permettermi” di stare a casa per giorni ho provato a non prenderle e un attacco è durato 72 ore… no grazie, 72 ore di dolore acuto non le auguro nemmeno al mio peggior nemico.
Appello ai non emicranici
La sofferenza è una brutta bestia e a volte ci rende acide. Se qualcuno mi fa queste stesse domande lontana da un attacco probabilmente rispondo ridendo con qualche battuta perché si capisce che chi non è dentro questa malattia non può sapere certe cose. Ma se mi vengono fatte quando sto soffrendo o quando sono intontita dai farmaci… magari sul momento taccio, ma dentro urlo.
Per cui, se avete amici, parenti, colleghi sofferenti come me o semplicemente volete evitare gaffe involontarie con gli emicranici con cui non avete molta confidenza, queste 10 cose da non dire ad un emicranico potrebbero aiutarvi.
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