
Acqua: un’alleata contro l’emicrania
Puntuale come il Tg5 col servizio sul caldo estivo d’estate ad agosto non può mancare un articolo sull’acqua e l’emicrania. O meglio ancora, sull’importanza dell’idratazione nella gestione e nella prevenzione degli attacchi.
L’importanza dell’acqua salta agli occhi immediatamente quando pensiamo che il nostro corpo ne è composto per il 60-70% e che ogni attività, per quanto minima, comporta un dispendio di energie e una perdita di liquidi. Che poi vanno ovviamente reintegrati se non vogliamo prosciugarci come una prugna abbandonata sul fondo del frigorifero.
E se pensiamo al nostro cervello, sappi che basta una de-idratazione dell’1-3% del nostro peso per compromettere aspetti fondamentali come umore, memoria, resistenza fisica e muscolare. E ovviamente, l’arrivo del mal di testa. Che in soggetti non cefalgici si può risolvere anche solo con la re-idratazione. Ma per chi soffre di emicrania diventa l’ennesimo trigger di un attacco o lo stimolo per peggiorare i sintomi di uno già in corso.
La disidratazione, un trigger sottovalutato
Secondo un’indagine svolta durante i passati lockdown tra gli utenti di Migraine Buddy (una delle app-diario dell’emicrania più famose) la disidratazione sarebbe tra i trigger più sottovalutati da chi soffre di cefalea.
Quando pensiamo ai fattori scatenanti dell’emicrania ( Per approfondire il tema leggi anche “Le cause dell’emicrania: conosci il tuo nemico per batterlo“) tutte noi pensiamo subito a stress, ansia, insonnia e persino alle posture improbabili o al cibo che ingeriamo. In pochissime pensano all’importanza dell’acqua nell’emicrania.
Poco più di un’emicrania su dieci è data dal fatto che beviamo troppo poco, quindi sarebbe perfettamente evitabile se tenessimo sempre appiccicata a noi una bella bottiglietta d’acqua e la svuotassimo regolarmente… sembra semplice vero?
In realtà semplice non è perché in ufficio quest’abitudine è più regolare, per molti è una routine consolidata. Mentre durante il weekend invece, quando gli orari cambiano e non si ha un computer ed una scrivania sempre davanti la disidratazione fa capolino.
Come viene il mal di testa da disidratazione?
Il corpo richiede il corretto equilibrio di liquidi ed elettroliti per funzionare correttamente. Posto che il trucco di tenere la bottiglietta accanto a sé e cercare di finirla più volte nella giornata vale sempre, bisogna anche considerare che ogni giorno il corpo perde acqua in diversi modi, ad esempio quando si suda o si urina.
Quindi, innanzitutto, pensa alle attività svolte e verifica se le cose che hai fatto ti hanno portato a perdere liquidi in eccesso e se questi non sono stati reintegrati. La maggior parte delle volte la quantità di liquidi persi può essere facilmente bilanciata bevendo o mangiando cibo ricco di acqua.
Tuttavia, a volte il corpo perde acqua più velocemente di quanto possa essere ripristinata. Quando il corpo è disidratato, il cervello può contrarsi temporaneamente a causa della perdita di liquidi. Questo meccanismo fa sì che il cervello si separi dal cranio, causando dolore e provocando mal di testa. Una volta reidratato, il cervello si riempie e torna al suo stato normale, alleviando il mal di testa.
Come lo riconosco?
La scienza ci viene incontro e ci permette di escludere qualche tipologia di episodio.
A differenza di un dolore sinusale (sinusite acuta), chi soffre di mal di testa da disidratazione probabilmente non sperimenterà dolore o pressione facciale. Inoltre, è improbabile anche che il dolore si concentri nella parte posteriore del collo, come potrebbe accadere se stai avendo un episodio di cefalea tensiva.
Per imparare a distinguere un’emicrania da una cefalea tensiva approfondisci leggendo “Cefalea tensiva o emicrania? come imparare a distinguerle“.
Il mal di testa da disidratazione è più simile a un dolore sordo o un’emicrania intensa, che colpisce un lato o tutta la testa. Ma questo punto una cintura nera di emicrania ha bisogno di sapere una cosa fondamentale, ma come distinguo un’emicrania “classica” da un mal di testa da disidratazione? Perché si sa, che se prendo tardi un triptano poi quello non fa effetto e dopo sono fregata…
Occorre quindi stare attente ai segnali secondari che ci da il nostro corpo quali
- Sete
- Riduzione della minzione.
- Urina di colore scuro.
- Confusione.
- Nausea.
- Affaticamento.
- Bocca secca e appiccicosa.
- Perdita di elasticità cutanea.
- Bassa pressione sanguigna.
- Aumento della frequenza cardiaca.
Ovviamente non è detto che tutti questi sintomi si verifichino contemporaneamente, magari partirà solo qualche avvisaglia ma è importantissimo imparare ad ascoltare il nostro corpo per cercare di prevenire gli attacchi e ridurre la quantità di farmaci che ingeriamo.
Quanto acqua bere per evitare l’emicrania?
Ovviamente non c’è una formula universale ( cosa che noi emicraniche tanto sappiamo benissimo visto che tutto per noi è super oggettivo).
In base ai nostri sforzi, al lavoro, all’attività fisica e all’ambiente in cui viviamo abbiamo bisogno di più o meno acqua. Ma in linea generale è bene non scendere MAI sotto i 2 litri al giorno.
Impedire al corpo di disidratarsi è fondamentale perché uno dei sintomi principali della disidratazione è, appunto, il mal di testa. E a volte, prendere un farmaco perché si ha bevuto poco e si potrebbe risolvere, o comunque aiutarsi, con della semplice acqua, non è la mossa migliore.
La regola è: ogni volta che senti lo stimolo della sete bevi. Ogni volta che ti senti stanca, senti i muscoli irrigidirsi, fai attività prolungate, bevi! Ricorda che da queste tensioni potrebbe iniziare il un attacco di emicrania!
Per cercare di essere sempre idratata se vado in viaggio o in giro per qualche escursione ho sempre il mio camelback nello zaino, e se sono a casa o in ufficio ho sempre accanto a me una bottiglietta (riutilizzabile!!!) da mezzo litro che m’impegno a svuotare almeno 4 volte al giorno. Sono trucchetti semplicissimi, ma ti assicuro che a volte (tipo quando si è sul divano a guardare la propria serie tv preferita) la distanza anche minima tra te e un bicchiere d’acqua fa la differenza tra bere e restare disidratata.
Bevi, Bevi, Bevi!
Per prevenire l’emicrania facciamo tantissime terapie (farmacologiche e non) spendendo, secondo le Statistiche dell’Istituto Superiore di Sanità mediamente 1100€ all’anno. L’acqua è indubbiamente la prevenzione meno costosa e di più facile accesso che possiamo ottenere, perché non sfruttarla di più?
Dunque, mentre siamo a casa in smartwork, a lavoro in ufficio, al mare sotto l’ombrellone, in viaggio verso nuove mete da scoprire o semplicemente sul divano a passarci il tempo con un libro o un film, teniamo a portata di mano la nostra bottiglietta 😉
Un brindisi al Ben di Testa, cin cin!
E se vuoi sapere cosa uso per idratarmi..
Il mio camelback lo trovi su amazon qui. E la borraccia in acciaio da 500ml qui.
SE TI È PIACIUTO IL MIO PEZZO CLICCA QUI SOTTO SUL BOTTONE CONDIVIDI E AIUTARMI A FAR SAPERE A TUTTI GLI EMICRANICI CHE MIGLIORARE SI PUÒ.

