
9 falsi miti sull’emicrania
Sull’emicrania abbondano i falsi miti è cosa ormai nota. E chiamarli falsi miti forse è gentilezza visto che a volte sono delle vere e proprie fake news veicolate dai giornali.
Quante informazioni sbagliate ci sono in giro? E quante leggende metropolitane girano attorno alla nostra patologia? Per non parlare delle volte che abbiamo passato le nostre ore su google alla ricerca di delucidazioni per capirci qualcosa di più…Tantissime… se avessi un centesimo per ogni minuto speso a caccia di nozioni e soluzioni vi starei scrivendo dal bordo della mia fantastica piscina con acqua salata (perchè tra le sfortune che ho vi è anche una bella indisposizione verso il cloro, maledetto pure lui). Fare chiarezza non è facile ma ci si può provare iniziando dallo sfatare alcuni falsi miti che infangano il “buon nome” del mal di testa 🙂
1. Tutti i mal di testa sono uguali
Esistono vari tipi di mal di testa con manifestazioni e terapie diverse. Bisogna prima di tutto capire se ciò che ci sta massacrando è una cefalea primaria o secondarie. Nelle cefalee primarie (emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo) il dolore alla testa è esso stesso malattia; nelle cefalee secondarie, invece, il mal di testa è uno dei sintomi con cui si manifestano altre malattie (ad esempio l’influenza o patologie gravi come le encefaliti).
Per capire di che cefalea soffri e avere più informazioni corrette leggi anche “I diversi tipi di mal di testa: quali sono e come trattali”
2. Non ho bisogno di un dottore, è tutta colpa dello stress
Se non è un momento particolare della vostra vita ma vi state accorgendo che l’emicrania si palesa sempre più frequentemente e non molla la presa mi spiace ma non centra nulla lo stress e il dottore (possibilmente un neurologo) vi servirà. L’emicrania è una condizione genetica, siamo fatti così. E’ come avere gli occhi azzurri o i capelli rossi. E’ scritto nel nostro DNA che sarà più facile per noi provare quel tipo di dolore. Per cui potremo puntare a migliorare con una corretta terapia preventiva e il giusto stile di vita, arrivando ad avere episodi così rari da sentirci quasi liberi dalla Bestia, ma non si “curano” gli occhi azzurri.
3. Devo imparare a sopportare il dolore
Una delle prima cose che il neurologo (quello che mi ascolta non quelli poco attenti avuti in precedenza) mi ha detto è stata “impara a riconoscere i segnali e prendi subito il farmaco perché l’emicrania non se ne andrà da sola e se resisti ti farai del male”. Il mal di testa può e deve essere trattato, anche perché si rischia di “educare” il cervello a interpretare come dolorosi anche i segnali non dolorosi, rendendo il mal di testa ancor più insopportabile, cronico e gravoso per la qualità della vita. Il rovescio della medaglia? Se prendiamo troppi farmaci ci abituiamo a quelli e non fanno effetto… perché a noi piacciono le cose complicate!
4. I trigger sono uguali per tutti
Tenendo il diario dell’emicrania in modo meticoloso negli anni mi sono accorta che la Bestia si scatena molto spesso con il maltempo e con il vento, così come quando mangio cioccolata o eccedo con la soia oppure quando sento odori forti (le profumerie per me sono off limits). Non ho problemi invece con la frutta secca, che per molti è vietatissima, il caffè mi aiuta, e persino la musica alta per me non è un problema. La morale? La nostra patologia è molto soggettiva e quindi ognuno ha dei trigger specifici. Trovo fondamentale ascoltare bene il nostro corpo per capire cosa ci può aver scatenato l’attacco…come si dice “se lo conosci, lo eviti”, almeno quando puoi.
Per un approfondimento sulle cause dell’emicrania leggi anche “Le cause dell’emicrania: conosci il tuo nemico per batterlo”
5. Smetti con la cioccolata e l’emicrania passerà
Secondo una ricerca della University of California solo per il 20% degli emicranici il cioccolato è un fattore scatenante. Per molti altri la causa può essere lo zucchero al quale è abbinato il cacao oppure il latte. La soluzione? Tenersi monitorati e vedere se si rientra in questa percentuale. Io amo il cioccolato da impazzire, la Bestia maledetta lo sa, e per questo lo ha eletto suo trigger preferito 🙁
6. Con il mal di testa è vietata l’attività motoria
Dipende! Se si soffre di emicrania effettivamente durante l’ attacco qualsiasi sforzo fisico (anche solo salire una scala) può determinare un aumento dell’intensità del dolore. Anche per questo motivo, spesso noi emicranici preferiamo rifugiarci a letto durante le crisi. Al contrario, un esercizio moderato risulta utile nella cefalea di tipo tensivo, perché contribuisce alla riduzione dell’eccessiva contrazione muscolare.
7. L’emicrania è un problema solo femminile
Purtroppo per gli uomini non è così. Se è vero che il 18% degli emicranici è donna il 6% è uomo e nella cefalea a grappolo a soffrire sono soprattutto i maschi (con un’incidenza inferiore allo 0,5% nella popolazione maschile e allo 0,1% in quella femminile).
8. Solo gli adulti hanno l’emicrania
Purtroppo questa è una delle peggiori fake news che girano sulla nostra patologia. Ed è terribile perché se spesso faticano a credere ad un adulto che lamenta dolori cronici alla testa vi lascio immaginare nei bambini o nei ragazzini. Beh, il 25% dei bambini/ragazzi soffre di varie forme di cefalea primaria. Tra queste la più diffusa è l’emicrania, che colpisce oltre l’8% dei bambini e dei ragazzi. La Bestia non è mai da sottovalutare, soprattutto da piccoli. Magari se la affrontiamo bene dall’inizio abbiamo più speranze di addomesticarla.
Puoi approfondire questo tema leggendo “Il mal di testa nei bambini: un fenomeno in aumento”
9. Dobbiamo farcene una ragione
Questo è uno dei falsi miti più pericolosi in assoluto. Come ti ho ricordato più volte che le cefalee primarie sono legate ad una predisposizione genetica ma questo non vuol dire che ci si debba rassegnare a questa condizione. Inoltre, quando si parla di emicrania, la prima risposta di molti professionisti sanitari è che sia una “condizione che terremo per tutta la vita”. Non è così. Indubbiamente non potremo cambiare il nostro codice genetico che ci fa sentire più facilmente il dolore (a meno che i balzi della tecnologia non mi stupiscano ancora una volta). Ma esistono trattamenti, strategie e terapie che possono attenuare sempre di più il nostro problema, diminuire i sintomi e la disabilità fino a garantire una qualità della vita accettabile. E’ un percorso difficile che necessita di un neurologo al passo con le terapie moderne, fiducia reciproca, impegno e un cambiamento serio del proprio stile di vita.
Purtroppo per noi non esiste una cura miracolosa, una pillola speciale che possa risolvere il problema in modo definitivo e rapido. Quando lo inventeranno sarà un momento bellissimo. Intanto però non facciamoci prendere dallo sconforto. La Tachipirina l’hanno scoperta nel 1948, i triplani ( il primo farmaco nato per noi ) sono arrivati nel 1991.. Quanto ancora può accadere?
Abbandoniamo i falsi miti e concentriamoci sulle cose importanti, cercare di stare meglio e puntare al Ben di Testa!
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3 commenti
Caterina
Mai arrendersi ormai è il mio motto… Affidarsi ad un ottimo neurologo e sempre presente al bisogno è altrettanto fondamentale… Dopo attacco violentissimo durato più di un mese esco ieri da clinica per disintossicazione.. E vi assicuro che sentire testa leggera non ha prezzo.. Ovvio occorre terapia cortisonica ma uscita con dosi anticorpi monoclonari finalmente passati da SSN… Mai mollare, mai fermarsi…
Silvana Mella
Quando ho scoperto che non potevo fare gli anticorpi per un altra patologia mi sono sentita togliere anche l ultima speranza. Ho veramente provato di tutto in più di quaranta anni di emicrania a volte con brevi miglioramenti ma niente di duraturo. Che dire? Soppravvivo con tanti limiti e tanto sconforto
Giulia
Posso capire quanto sia sconfortante… però la ricerca è sempre in azione e magari arrivano nuove terapie! Adesso sulla nostra patologia c’è molta più attenzione e ricerca ed effettivamente la speranza che non ci si limiti alle “sole” monoclonali c’è… forza ❤️