Manuale di sopravvivenza

8 consigli (+ 1) per gestire l’emicrania in vacanza

Affrontare una vacanza per chi soffre di emicrania e deve uscire dalla propria routine vuol dire andare incontro ad una serie di potenziali trigger degli attacchi che potrebbero mettere a repentagli la buona riuscita delle ferie stesse.

A tutti piace andare in vacanza, godersi le ferie, quel tempo spensierato passato tra relax, escursioni, buon cibo e nuove esperienze. Per chi soffre di emicrania però tutto questo racchiude un insieme di incognite che può persino scoraggiare alla partenza.

E quindi come si fa?

Un presupposto imprescindibile

Prima di dirti l’elenco di tutto ciò che non può mancare nella tua valigia per affrontare serenamente una vacanza se soffri di emicrania bisogna fare una premessa. Puoi portarti dietro tutti i medicinali del mondo, evitare ogni trigger possibile ed immaginabile, ma è rarissimo riuscire a schivare completamente gli attacchi della Bestia. Per questo è imprescindibile essere via con le persone giuste. Famiglia, amici, parenti e persino sconosciuti devono sapere che puoi andare in KO da un momento all’altro. E non c’è nulla di male, nulla di cui vergognarsi. Anche in questo caso l’emicrania non può e non deve essere uno stigma.

Affrontato lo scoglio numero uno ecco i consigli pratici pre vivere una vacanza senza che l’emicrania ti turbi le giornate.

Controlla dove vai

Nessuna farmacia all’orizzonte….

Un secondo punto fondamentale è informarsi bene su dove si sta andando in viaggio. Che sia un’isola lontana, un tour nell’ansia profonda, la montagna o una sdraio a Riccione è importante capire se avrai a disposizione farmacie e guardia medica. Molto probabilmente non ti serviranno mai. Ma sapere dove si trovano ti faranno stare più tranquilla e ridurranno l’ansia legata alla domanda che precede ogni viaggioE se mi viene un attacco grosso, di quelli che non passano con nulla?”. Sapere dove puoi trovare aiuto ridurrà nettamente quest’ansia.

Non spingerti esageratamente oltre i tuoi limiti

Se hai letto i miei stralci di vita quotidiana in “Caro” Diario ( puoi recuperarli qui ) e i racconti dei miei viaggi (che trovi invece qui) avrai visto che passo dallo sci a 3000mt, al viaggio in moto alle jeep nel deserto del Marocco. Non sono Wonder Woman. Semplicemente amo fare queste cose più di quanto mi crei ansia la paura di un attacco. E ho avuto attacchi in tutte queste occasioni, credimi. Ma ho imparato a gestirli anche “on the road” e so quali sono i miei limiti. Spingersi un filo oltre i propri limiti per testarsi e provare a superare alcuni confini può essere una cosa positiva, ma non farlo a scapito del tuo benessere.

Doppia scorta di farmaci

Fai una lista di tutti i farmaci per l’attacco e quelli per la prevenzione che ti servono, aggiungi tutti i gastroprotettori che hai, un antiemetico (che non si sa mai che la situazione si faccia brutta) e qualcosa per la dissenteria. Poi ovviamente tutto quello che serve alle persone normali nei normali beauty delle medicine.

Suggerimento 1: Dividi i farmaci in 2 buste, una più

portapillole
Altro che torre degli Asinelli…

piccola da tenere sempre con te e una da lasciare in valigia. Se ti dovessero perdere la valigia, o rubare la borsa, avrai sempre una scorta di farmaci

Suggerimento 2: Se vai all’estero porta con te la ricetta di farmaci come imigran in punture o difmetre, soprattutto se lo tieni dentro un portapillole. Ogni volta che passo al controllo bagagli di Londra mi sento sempre una piccola narcotrafficante e mi controllano ogni cm del bagaglio che nemmeno in CSI!

Se vuoi un approfondimento su quali sono i migliori farmaci per l’attacco ti suggerisco di leggere “Farmaci per il mal di testa: come scegliere quello giusto per te”.

Portati una fascia elastica per la testa 

Quando il dolore si fa acuto potrebbe aiutarti qualcosa che stringa la testa, e magari prema nel punto che fa male. In commercio ci sono milioni di fasce possibili, io uso quella per gli esercizi da yoga che vedi qui in quanto è regolabile in base a quanto la voglio stretta e poi posso ripiegare la parte eccedente fino a fare un “nodo” che prema contro la tempia che mi duole. La uso a casa ed anche in vacanza…magari non proprio in mezzo alla folla visto che va bene l’emicrania, ma ho anche una dignità!

Mascherina e Tappi per un doppio aiuto

La fotosensibilità è uno dei sintomi accompagnatori principali dell’emicrania ( Se vuoi conoscerli tutti leggi “i sintomi che accompagna l’emicrania”). Anche un minimo raggio di luce può fare danni. Per questo è meglio avere sempre con se una mascherina bella coprente. Io ne uso una nera, grande come questa qui. 

Anche la fonosensibilità può essere un problema per questo spesso porto con me anche i tappi per le orecchie. Questi però mi servono fondamentalmente per un altro motivo: garantirmi un ottimo sonno anche in vacanza. Dormire bene è importantissimo per evitare attacchi di emicrania tanto a casa quanto in vacanza, per questo isolarsi dai possibili rumori esterni (a cui magari non siamo abituati trovandoci in un posto diverso) è utile. 

Non dimenticare il cappellino

Cappellino da “Ragazza Fortunata”

Lo so, col cappello non siamo tutte Audrey Hepburn. Io di sicuro almeno. Anche perché di solito mi da fastidio l’ombra di qualunque visiera e finisco per portarlo come Jovanotti negli anni ’90 (e quindi assomigliare ad un bambino degli anni Novanta).

Ma il look viene assolutamente dopo la nostra sopravvivenza pertanto è molto importante per noi che soffriamo di emicrania portare in vacanza un cappellino (non importa di che tipo) che ci protegga dal sole nelle ore più calde. Certo, come dice il tg5, la cosa migliore sarebbe stare rintanate in stanza nelle ore di picco massimo orche come ti ho raccontato in “5 consigli per sopravvivere al mal di testa col caldoad ogni aumento della temperatura di 5° corrisponde un aumento della probabilità del 7,5% di avere un attacco di emicrania.

Mai senza acqua

Se stai sdraiata a prendere il sole ti basterà avere accanto sempre la bottiglia dell’acqua e bere, bere, bere. Ma se sei in giro per una città o per la natura da esplorare come una giovane marmotta? La migliore soluzione (e non finirò mai di ringraziare mio fratello per avermelo regalato) è il camelback! Che sia in una sacca leggera da mettere nella giacca da moto (come faccio io) o nella tasca dello zaino, o che sia in una borraccia questo strumento è un salvavita. Avere il “tubicino” dell’acqua sempre a disposizione fa si che si beva molto più spesso e quindi ci si mantenga idratate. Sembra una sciocchezza ma a volte in giro per città o escursioni la pigrizia, o l’impossibilità di farlo in sicurezza, fa si che non ci si prenda il tempo di tirare fuori l’acqua dallo zaino. Un’emicranica non si può prendere questo rischio. E prendere spunto da di chi corre in moto e ha bisogno di soluzioni pratiche e a disposizione mi è sembrata un ottima soluzione.

Come ti ho detto in “L’importanza dell’acqua per l’emicraniala disidratazione è uno dei fattori scatenanti più sottovalutati. Ma anche uno al quale possiamo porre rimedio facilmente. Di borracce e camelback ce ne sono tante, io ti consiglio di usare questa qui, semplicissima e poco ingombrante. 

In vacanza con l’emicrania: si può fare

Allo Stelvio in moto (e si, guido io)

Come dice il mio papà “Chi sta a casa ha sempre torto”. E anche se a volte lo diceva per buttarmi giù dal letto alle 9 per andare in giro dopo che ero tornata dalla discoteca alle 5 ( ah la gioventù) sono cresciuta pensando che privarmi della possibilità di fare esperienze nuove non sia mai l’opzione migliore. E i viaggi sono tra le esperienze migliori che si possano fare.

Se si soffre di emicrania si sa però che non si può esattamente prendere e partire all’avventura come più ci piace. Anzi, a dirla tutta, onestamente, io non vado nemmeno a buttare il rusco (immondizia per i non bolognesi) senza un auradol in tasca. Che non si sa mai.

Ma come ti ho detto ci sono tanti accorgimenti che possiamo prendere per gestire al meglio le vacanze nonostante l’emicrania. Rimane però una cosa… Si può pensare di gestire tutti gli inconvenienti di un viaggio? No. Per questo il consiglio finale è quello che ancora oggi do a me stessa tutti i giorni (e che fatico ancora a digerire molte volte per cui ehi, so benissimo quanto è dura): accetta che qualcosa possa andare storto. Un’emicrania (o più di una) può arrivare, potresti doverti fermare un attimo, ripianificare qualcosa.

Ma comunque non sarà la fine del mondo, perché siamo emicraniche, e siamo allenatissime a gestire tutto questo. 

banner checklist

 

Se hai trovato utile il mio pezzo clicca qui sotto sul condividi e aiutarmi a far sapere a tutti gli emicranici che migliorare si può.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *