
Mal di testa e neurologo: come trovare quello giusto per te!
Tempo fa in un articolo riflettevo su quanto sia difficile trovare il neurologo giusto (se lo hai perso lo trovi qui). I dati su questo tema sono piuttosto sconfortanti: il 51% degli emicranici ha cambiato oltre 5 neurologi e oltre il 53% di noi ha dichiarato di non sentirsi pienamente compreso o seguito dal proprio neurologo. Sentimento che, accompagnato al fallimento di molte terapie, porta poi un alto numero di noi ad abbandonare le cure e smettere di credere nella possibilità che una terapia preventiva possa ridurre il mal di testa continuo.
Cosa c’è realmente alla base di questo fenomeno?
Il motivo per cui molti di noi cambiano neurologo continuamente e, in ultimo, finiscono per abbandonare le cure, è che spesso viene meno il rapporto di fiducia che ci dovrebbe essere tra medico e paziente in una relazione “di lungo corso” come quella che si va ad instaurare tra un emicranico e il suo neurologo. Ascoltando le esperienze dei miei compagni di sventura si possono trovare racconti di dottori che ci liquidano dopo pochi minuti di colloquio, che non ci ascoltano realmente e che, a volte, arrivano persino a minimizzare le nostre problematiche. E’ pertanto evidente che nel settore trovare qualcuno di realmente competente, sia a livello medico che a livello umano, non è semplice.
Però non è impossibile.
Non scegliere correttamente il proprio medico, o non perseverare nel trovare quello giusto, ti porterà inevitabilmente all’insoddisfazione. E questo è un meccanismo pericoloso perché avere una malattia cronica, che con i suoi alti e bassi ti accompagnerà per tutta la vita, e non essere tenuti per mano da qualcuno di realmente esperto può diventare un boomerang enorme. Mi ci sono voluti 5 cambi di dottore ma alla fine, con pazienza e metodo, ho trovato un professionista in linea con le mie esigenze. Con questo non voglio dirti che trovato un buon neurologo ti passa il mal di testa, magari fosse così.. però avere un riferimento su cui contare fa davvero la differenza.
Come trovare il neurologo giusto: 3 punti fondamentali
Premesso che ogni relazione parte da basi prettamente individuali e che in primis vi deve essere nel medico con il quale ti andrai a relazionare un’alta dose di competenza, ecco i 3 punti secondo me fondamentali per individuare un neurologo con il quale costruire un rapporto di fiducia:
1) Ascolto
Visto che abbiamo già chiarito che il rapporto tra te e il neurologo sarà purtroppo, di lungo corso, la caratteristica cardine del tuo medico deve essere la capacità di ascoltarti. L’emicrania è una patologia che coinvolge la nostra esistenza a 360°. Non è solo il momento del mal di testa e il neurologo che ci assiste lo deve tenere bene a mente. Purtroppo la Bestia, come ben sai, impatta su tutto e per affrontarla meglio bisogna avere un quadro ampio di chi ne soffre. Se il neurologo si limita a chiedere “da che lato fa male? viene di notte o di giorno?” e poi ci saluta con una prescrizione al volo che speranze ci sono che possa davvero aiutarci?
2) Reperibilità
Una seconda caratteristica imprescindibile per chi lavora con persone bersagliate dal dolore continuamente è la reperibilità. Ovvio che noi sofferenti non possiamo rivolgerci al neurologo ad ogni mal di testa, ma per i casi gravi o i momenti di cambiamento di farmaci e terapie ci deve essere un supporto più stretto. Il mio neurologo mi ha dato subito il suo indirizzo mail per comunicare quando non riusciamo a vederci e risponde nel giro di qualche ora. Purtroppo prendere appuntamento (sia nel pubblico che nel privato) spesso è complesso e in questo modo posso avere delle correzioni di terapia o degli aiuti anche da remoto. A di là di questo però, il fatto che sia reperibile (realmente!) anche dalla distanza mi fa capire quanto ci tiene al suo lavoro. E non è cosa da poco.
3) Terapie

Vista la complessità e la soggettività della nostra patologia il medico con il quale ti interfaccerai deve essere disposto ad indagare tante varianti terapeutiche. Ogni emicranico è un caso a sé. Va studiato, approfondito. E alla fine la terapia per te verrà fuori dal mix di tanti fattori che incrociano attenzione per lo stile di vita e i tuoi trigger personali, l’attività fisica adatta, terapie preventive tramite nutraceutici e tramite farmaci tarati sulle risposte del tuo corpo. E tutto quello che sarà necessario provare e mixare fino ad ottenere il cocktail giusto. Se ti trovi davanti ad un neurologo “toh prendi questo e vai” alla prima occasione cambia. La nostra non è una patologia banale e come tale non può essere affrontata superficialmente.
(Se vuoi più informazioni sui farmaci per l’emicrania leggi anche “Farmaci per il mal di testa: come scegliere quello giusto per te“).
Indicatori che non è quello giusto
Ci sono poi alcune spie di allarme che ci dicono che il neurologo che abbiamo davanti non è quello giusto. O almeno non è quello giusto per noi.
Attenta, con questo non voglio demonizzare nessuno…abbiamo tutti le nostre giornate no a lavoro. Purtroppo anche chi lavora in settori delicati come la sanità. Ma ci sono alcune cose che puoi tenere d’occhio per capire se vale o meno proseguire il rapporto medico-paziente.
- La visita dura meno di un video di TickTok = se ti liquida in 10 minuti, con pochissime domande e una prescrizione rapida l’esordio non è dei migliori.
- Non ti da riferimenti o contatti a cui trovarlo = essere reperibile è importante, se scompare come fai nei momenti di bisogno?
- Non vi scadenziate una prossima visita e nemmeno ne accenna = non dico di fissare già una data. Se le cose vanno bene si può andare all’anno dopo, certamente. Ma almeno far vedere che si segue l’iter evolutivo della paziente è cosa buona.
- Ha la stessa empatia di Hannibal Lecter = “Lei deve imparare a rilassarsi” o “Faccia un figlio e le passa tutto” non sono suggerimenti accettabili e degni di un medico professionista che ha compreso cosa vuol dire soffrire di emicrania.
Dove trovare il neurologo giusto per il tuo mal di testa
Un elenco esaustivo dei Centri Cefalea italiani si trova sul sito dell’ANIRCEF a questo link.
Oltre il passaparola tra emicraniche esistono poi siti come TopDoctors che si occupano di raccogliere numeri e indirizzi di molti neurologi e, soprattutto, farli recensire dai pazienti. Una sorta di TripAdvisor della medicina. Così da non andare completamente a scatola chiusa.
In tutto ciò però noi dobbiamo fare la nostra parte.
Un rapporto di fiducia va alimentato da ambo i lati. Se io come paziente sono la prima a essere restia alle cure e ai consigli del mio neurologo è difficile che questa relazione possa decollare. Prima di affidarmi al mio neurologo attuale ero decisamente scoraggiata da una serie di incontri e terapie fallimentari. Ma mollare significa accettare il rischio che gli episodi diventino sempre più frequenti, che la Bestia sia più aggressiva e che, alla lunga, i farmaci per gli attacchi smettano di fare effetto. E tutto questo può solo portare ad una spirare autodistruttiva che, onestamente, ho toccato da vicino e nella quale non voglio ricadere e non vorrei che nessuno cadesse. Pertanto, meglio buttare il cuore oltre l’ostacolo e cercare di costruire un rapporto migliore con il proprio neurologo o, nel caso che quello che abbiamo non sia adatto, trovarne uno nuovo.
Indubbiamente non è semplice. Ma sono sicura che se arriverai preparato al prossimo incontro, come ho fatto io, armato di diario dell’emicrania e con ben chiaro ciò che vuoi da chi ti sta di fronte, tutto sarà più facile. O quantomeno ti sarà chiaro da subito se dovrai mollare chi hai davanti.
Coi neurologi è un po’ come nelle relazioni, se non funziona è inutile incaponirsi. Meglio scartarlo e passare a quello successivo. Ne gioverà la nostra salute fisica e anche quella mentale… che poi, ancor più nel nostro caso, sono cose estremamente legate 😉
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