
Giri in moto per dimenticare l’emicrania
“Caro” Diario, la settimana è partita abbastanza in salita. Anzi, per dirla tutta abbiamo fatto le montagne russe per gran parte del tempo. Ma alla fine, nonostante alcune aggressioni della Bestia davvero feroci posso dire che l’unica cosa che ricordo della settimana è il ritorno in moto dopo tanti mesi.
Lunedì: mal di gola
Complice il vento, il pre ciclo, le congiunture astrali sfavorevoli o chissà che altro nell’universo all’ora di pranzo mi è venuto un attacco. Nulla di pesantissimo, ma la solita edia all’occhio, che poi si trasforma in dolore alla tempia. Il tutto inizia ad irritarmi. Fortuna che lunedì prossimo vado dal neurologo e che faccio tanto yoga e meditazione per rasserenarmi.
Inoltre oggi ci si è messo pure un leggero mal di gola. Ecco, basta che giro un pelo smanicata per mezza giornata e prendo subito freddo. Decisamente non sono fatta per le mezze stagioni!
Ad aumentare la mia irritazione quotidiana c’è anche il fatto che da oggi mio babbo ci vede moooolto più di me. Fatto anche il secondo giro di cataratta la sua vista è tornata perfetta (cosa favolosa ovviamente) mentre la mia continua a calare… classico caso d’invidia dell’occhio.
Martedì: il ritorno della bimba
Oggi a lavoro sono successe un sacco di cose che mi hanno dato da pensare. Problemi cosmici e riflessioni sul futuro. Ma la mia testa era focalizzata solo su una e una cosa soltanto: il recupero della mia moto dal garage! La settimana è bella, sufficientemente calda e urge riprendere a guidare!
Nel pomeriggio sono andata dai miei a recuperare tutto il mio vestiario (come dice la nonna Ione “l’armatura da cavaliere”) e poi da mio fratello a prendere la moto! Rivederla è sempre un’emozione ma, soprattutto, lo è ridare gas. Mi era impossibile non ridere dentro il casco mentre guidavo. Anche se da mio fratello a me sono pochi chilometri è stata una goduria pura. Finalmente la bimba è a casa.
Mercoledì: a lavoro in moto
Andare a lavoro in moto è meno deprimente che andarci in auto in coda in tangenziale. Primo perché la coda non esiste, secondo perché mentre senti l’aria in faccia puoi immaginare (mantenendo però gli occhi per aperti) di essere all’inizio di un bel giro, e al posto che svoltare per casalecchio andare dritta all’ultima rotonda e puntare all’Appennino. Sogno.
L’incantesimo si è rotto grazie a grosse e nere nuvolone che hanno minacciato un ritorno piovoso e abbastanza freddo per tutto il giorno. Fortunatamente alla fine l’acqua mi ha risparmiata (e stranamente anche la Bestia) però diciamo che come esordio stagionale poteva andare meglio!
Giovedì: buffi occhi a palla
Visto che devo fare le nuove lenti e i miei occhi non sono esattamente performanti oggi ho fatto la visita dall’oculista. Ho scelto il primo posto libero dignitosamente vicino a casa perché immaginavo che mi avrebbe messo le gocce che dilatano le pupille e avrei avuto un ritorno a casa complicato.
Ovviamente la visita ha segnalato un peggioramento della miopia di quasi un grado (ma non si fermava una volta adulta???un altro falso mito??). Il ritorno non è stato così complesso, giusto il sole era decisamente abbagliante ma la vista era pulita. La cosa strana l’ho provata al rientro a casa: improvvisamente ho iniziato a vedere tutto rosato. Come se avessi impostato un filtro instagram nei miei occhi, o ci fosse un enorme palloncino rosa fuori di casa che inondava le stanze coi suoi riflessi. Un altro fantastico trip che potrebbe spaventare solo chi non ha l’esperienza dei farmaci per l’emicrania e i loro effetti! Purtroppo questi scombussolamenti visivi hanno scatenato la Bestia e ho passato le successive ore sul divano mezza in coma. Ne ho approfittato per finire, con anni di ritardo, Homeland. Che bomba di serie!
Ultimamente a parte un’oretta la sera non ho tempo per serie e film ma oggi mi sono concessa un mega recuperare. Tanto non ero in grado di fare molto altro.
Venerdì: ma che bello tornare a salutarsi
Il venerdì, quando fuori è caldo e assolato, è sempre una giornata alla “voglia di lavorare saltami addosso”. Vorresti solo essere fuori, a zonzo, a prendere un gelato, a fare due passi, a respirare senza la mascherina e il caldo dell’ufficio. Poi ti ricordi che sei povera e ti tocca lavorare. Mannaggia! Almeno ci siamo goduti un pranzo di sushi all’aperto, nel tepore della giornata più calda da un bel pezzo.
La piccola gioia quotidiana però l’ho trovata nel riscoprire il saluto in moto. Quando s’incrocia un’altra moto è usanza salutarsi. Verso la fine della stagione in molti si sono stancati, perdendo l’entusiasmo iniziale. Ma a maggio…. A maggio, coi primi girettini, siano anche solo la scusa del tragitto casa lavoro, c’è un fiorire di saluti allegri e spontanei. E io adoro salutare. Ci si sente felici di far parte dello stesso gruppo.
Sabato: compleanni e seratone
Cosa c’è di meglio che una sveglia con l’emicrania alle 5.30 del mattino in un giorno pieno d’impegni? Fortuna il mio fido difmetre era sul comodino a fare la guardia e appena capito che no, non era un brutto sogno, ho ingoiato una pillola e atteso il passaggio del treno. Treno davvero rapido e gigante visto che mi si è schiantato sulla tempia destra con una violenza che non devo da tempo. Per mia fortuna alle 8.30 ero quasi sana al 100%. Probabilmente era un rapido 🙂 Dovevo preparare la pizza, scrivere e incartare i regali di compleanno per Fede. Che a pranzo ci aspettava per festeggiare. Quella santa donna della sua morosa, un’altra Giulia, aveva persino preso un giorno di ferie per sfamarci tutti degnamente. Il pranzo era ottimo, la compagnia favolosa e le risate si sono protratte fin oltre le sette. E l’emicrania mattutina è sembrata solo un lontano ricordo.
Ciliegina sulla torta è stato poi raggiungere alcuni amici al CaBlù, un laghetto artificiale con attorno tavolini e musica… Abbiamo addirittura fatto le 21.30 in giro! Roba folle di questi tempi!
Domenica: il primo giro in moto della stagione
Fortunatamente sta mattina la sveglia è arrivata per la luce e non per la mia testa farlocca. Oggi era abbastanza fondamentale questa cosa perché abbiamo inaugurato la stagione dei giri in moto nel weekend andando in Raticosa e poi al Giogo. Questi due passi dell’appenino tosco-emiliano sono una favola, ma farli con l’emicrania non è esattamente confortevole. Come sempre ho riempito il mio camelback di acqua e mi sono mantenuta idratata. La cosa mi è costata una corsa folle al rientro per arrivare al primo bagno accessibile (quello dei miei genitori!) ma almeno la Bestia non si è fatta vedere.
Abbiamo poi coronato la giornata con una spaghettata in giardino coi compagni di giro e tante chiacchiere. Cosa volere di più in un weekend? Anche se la partenza è stata in salita mi sono rifatta ampiamente direi!
La settimana si chiude con un Emicrania 3 Giulia 4. Purtroppo però un attacco è stato davvero feroce, per fortuna che lunedì vado a fare un controllo e spero di trovare una quadra! Di questa settimana di alti e bassi però voglio ricordare (e in realtà non è uno sforzo perché non riesco a pensare ad altro) solo il ritorno della moto. I primi giretti, la brezza sulla faccia, la strada che scorre veloce sotto le ruote e la voglia di migliorarmi ad ogni curva. Infondo, come cantano gli 883, “Basta un giorno così a cancellare 120 giorni stronzi”…
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