
Natale da emicranici: come affrontare le feste con l’emicrania
Ricordo molto bene il giorno in cui ho capito di avere un problema cronico con l’emicrania: era il Natale del 2007 e la testa martellava dalla Vigilia. Andare a letto presto non era contato e la mattina di Natale avevo spacchettato i regali con la tempia che mi pulsava incessantemente. Ai tempi ancora non avevo l’arsenale di medicine specifiche per il mio problema che ho ora per cui contavo nel buon vecchio Aulin. L’imperativo era riprendersi prima della merenda a casa del nonno del mio moroso, con tutti i suoi parenti.
Alle 16 ero così disperata da inghiottire il terzo Aulin in 24 ore, una cosa sconsigliatissima che buca lo stomaco.
Di quel pomeriggio ricordo il caldo asfissiante dell’appartamento, ricordo il dolore, ricordo di essermi chiusa in bagno per poter appoggiare la fronte alle piastrelle fredde. Più di tutto però, ricordo la sofferenza per avere la costante sensazione di stare facendo una brutta figura e di star rovinando il Natale a tutti. In realtà Simone e i suoi parenti hanno cercato di aiutarmi ed erano preoccupati per me, ma nella mia testa c’era solo un grande dolore e l’eco di un “oddio he figura”.
Dopo questa disavventura ho deciso di andare da un neurologo e affrontare il mio problema seriamente. Ma da quella giornata ho imparato molto, soprattutto ho capito che se mi voglio godere le feste devo rispettare alcune regole volte a ridurre le possibilità che la Bestia si manifesti nella sua forma più aggressiva.
Non possiamo chiedere a Babbo Natale una testa nuova, quindi meglio organizzarsi per fare pace con quella che abbiamo.
Ecco dunque come prepararsi ad affrontare un Natale da emicranici:
1) Sonno regolare
Se le feste coincidono con le ferie rispettare il normale ritmo sonno-veglia è indiscutibilmente più difficile. Bisogna provarci però, per evitare che agli attacchi che di norma ci colpiscono si vadano ad aggiungere quelli per l’eccesso/riduzione di sonno. Durante la fase REM vi è un’elevata attività cerebrale. Questa è maggiore nelle prime ore del mattino in cui si attivano alcune strutture cerebrali che possono scatenare gli attacchi, rendendola di fatto una fase molto delicata per ogni emicranico. Non tutti hanno bisogno di 8 ore di sonno per stare bene, ma è fondamentale che questo sia di qualità e il più possibile lontano a disturbi durante la fase REM. Pertanto per sopravvivere all’emicrania sotto le feste meglio evitare lunghe dormite e preferire riposini sotto i 45 minuti. E se dormire diventa difficile vale la pena ricordare gli accorgimenti di cui ho parlato nel pezzo “Sonno ed emicrania”, che ritrovi qui.
2) No alle abbuffatte incontrollate
L’ho già scritto un milione di volte, l’emicrania è legata anche all’alimentazione. Che sia colpa di specifici alimenti trigger, dei picchi glicemici o degli accumuli d’istamina il risultato non cambia: gli eccessi culinari per noi sono un rischio. Ovviamente sotto le feste rispettare la dieta ed evitare i cibi che ci possono danneggiare diventa molto difficile. Per questo un suggerimento che posso dare è quello di evitare rigorosamente sgarri nel periodo precedente i giorni clou del Natale di modo da avere l’organismo il più libero possibile da ciò che ci infastidisce. Spesso infatti i trigger diventano tali a causa della ripetuta assunzione, non di quell’alimento in se per se.
Un altro trucco può essere quello di preparare noi alternative golose ma più adatte alle nostre esigenze. Personalmente preferisco non privarmi dei dolcetti natalizi ma farli da me con alternative allo zucchero e farine integrali.
3) Brindisi e tanta acqua
Un altro ostacolo sotto le feste è l’alcol. Durante le festività, che si facciano cene, pranzi, aperitivi o persino le merende c’è sempre il momento del brindisi. Evitare in questi casi diventa difficile, inoltre, diciamolo pure liberamente, non ci va di essere sempre quelli del “no, grazie, non posso” e anche noi ci lasciamo andare con gioia ai Cin-Cin in compagnia. Nel tempo ho capito che se non supero i due bicchieri la Bestia non viene svegliata per cui cerco di mantenere questa regola. Ma due fattori sono importantissimi: bere cose di qualità e bilanciare con tanta acqua. L’alcol è vasodilatatore e può essere coinvolto nell’esplosione del dolore, così come le sostanze chimiche eventualmente aggiunte al vino. Pertanto il rischio c’è sempre ma se la dose è ridotta e il vino è buono (senza correttori chimici) un brindisino non dovrebbe abbatterci. Inoltre, se anche durante le feste manteniamo la buona abitudine di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno dovremmo essere sufficientemente idratati da reggere i colpi di un brindisi.
4) Programmare e organizzarsi per ridurre lo stress
La maggior parte delle persone dice di sentirsi più stressato sotto le feste: impegni, aspettative, preparazioni, incidono enormemente sulla qualità della salute mentale in questi giorni. Per gli emicranici le cose si complicano perché lo stress è una delle componenti più forti che possono scatenare l’emicrania. Muscoli contratti, mandibola serrata, tensione e ansia sono nemici che inevitabilmente aiutano la Bestia ad uscire dalla sua tana per colpirci. Organizzare bene le giornate di festa per non incorrere in stressanti rincorse a regali o preparativi all’ultimo è molto importante. Pianificazione preventiva e piani B sono una regola aurea: e se qualcosa non va come vorremmo dovremo imparare a lasciar correre, pena il nostro Ben di Testa che se ne va. E anche se tutto va secondo i piani non dimentichiamoci di prenderci qualche minuto per noi ogni giorno. Secondo gli psicologi anche solo una pausa di 3 minuti al giorno, in cui fermarci a riflettere su di noi e su cosa abbiamo bisogno, può aiutare a vincere lo stress da festività.
5) Prendi subito quella maledetta pastiglia!
Avendo a disposizione più giorni di recupero sotto le feste s’incorre troppo spesso nell’errore di non prendere nulla all’insorgenza del dolore perché non dovendo andare a lavoro o fare qualcosa di specifico si può aspettare. NO! Questo è assolutamente sbagliato. In primis perché il nostro tempo libero vale tanto quanto gli impegni lavorativi o ufficiali. In secondo luogo perché se l’emicrania non viene soppressa sul nascere non va certo via da sola, anzi, tende a peggiorare e diventare più invalidante. Per questo è fondamentale non cedere alla tentazione e stroncare subito la Bestia con i giusti farmaci per l’attacco. Questo può evitare di trasformare una piacevole giornata di ozio o in compagnia in una tortura medievale. Perché anche se il mio massimo impegno è guardare Festa in casa Muppet ho il diritto di farlo senza la testa che mi scoppi!
6) Niente sensi di colpa

E se l’emicrania arriva lo stesso nonostante tutti i costi sforzi? Amen. Non possiamo crocifiggerci perché stiamo male. Non abbiamo chiesto noi il “dono” della Bestia e sicuramente staremmo meglio senza. Pertanto se nonostante tutto vorrà passare le feste con noi cerchiamo di non demolirci moralmente. Come raccontavo in un precedente articolo (che ritrovi qui) noi emicranici siamo fenomenali nel farci prendere dai sensi di colpa perché non riusciamo a vivere a pieno le nostre giornate. O perché temiamo di rovinarle a chi ci sta attorno, che ci vede soffrire senza poter far nulla. Questo è quanto di più sbagliato possiamo fare perché ci puniamo ulteriormente per qualcosa di cui non abbiamo colpa. Tutto ciò, inoltre, aumenta lo stress e l’ansia, quindi anche la possibilità che l’emicrania non molli la presa. Non è facile, ma se siamo sotto attacco affliggerci non farà che peggiorare le cose.
Per far si che questi piccoli accorgimenti siano utili ovviamente non dobbiamo dimenticare di portare avanti con regolarità le nostre terapie preventive. Le profilassi fanno molto, ma dipende anche da noi fare i bravi pazienti e aiutare “la chimica” con un corretto stile di vita, anche sotto le feste. Per passare un Natale col Ben di Testa un po’ d’impegno serve, ma il premio è così bello che ne vale la pena!
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