
La cefalea tensiva: sintomi e cure
Affrontando il tema della Cefalea Tensiva vado a completare il ciclo delle Forme di “Mal di testa” ovvero la mia serie di articoli dedicati alla comprensione delle varie tipologie di Cefalea Primaria che, comunemente e impropriamente vengono chiamati mal di testa.
Dopo aver affrontato l’emicrania senza e con aura e la cefalea a grappolo è ora di affrontare le sfide della forma più comune, ma anche più sottovalutata forma di cefalea, quella tensiva. Questa patologia è tra le più subdole in quanto, a differenza delle cugine sopracitate, scatena attacchi frequenti ma d’intensità inferiore. Per questo spesso chi ne soffre inizialmente ne sottovaluta i segnali rischiando più di altri la cronicizzazione e l’abuso di farmaci analgesici.
Quando parliamo di Cefalea Tensiva?
Hai presente il cerchio alla testa? Quella simpatica sensazione in cui ti sembra che un gigante ti stia spremendo con le sue manone dalla zona della cervicale, al cranio, alla fronte? Ecco quella è la cefalea tensiva in tutto il suo splendore. Viene descritta come dolore persistente, non pulsante, bilaterale, d’intensità lieve o moderata. Solitamente non è un dolore acuto e invalidante come l’emicrania. Ma è persistente e fastidioso in quanto spesso ci accompagna per intere giornate senza mollare mai la presa. Nelle forme episodiche le crisi possono durare dai 30 minuti (come spesso accade per i più giovani) ai 5/7 giorni. Per le croniche invece si può andare dalle 2 ore alle settimane e nelle forme più gravi al dolore quotidiano. E se è vero che il dolore non è acuto come quello della cefalee a grappolo o dell’emicrania è comunque certo che subirlo per giornate intere per settimane o mesi, diventa insostenibile.
Le cause
Prima di tutto occorre accertarsi che siamo di fronte ad una cefalea primaria e non al risultato di un problema differente. A volte la cefalea tensiva può essere originata da problemi all’articolazione alla mandibola o da anomalie dentarie; in tal caso, è necessario l’intervento dell’odontoiatra.
Se così non è (come accade nel 75% dei casi) sappi che come sempre non c’è una causa univoca e certa della sofferenza dei cefalgici. In passato si è definita questa forma di cefalea in diversi modi a seconda della “fonte” del problema che si riteneva più probabile: cefalea muscolo-tensiva, cefalea psicogena, cefalea essenziale, cefalea idiopatica. Purtroppo però si è capito che non c’è una sola causa ma multiple.
Un’ipotesi che è stata avanzata, oltre alla predisposizione genetica che ne fa una Cefalea Primaria, è che vi sia un’iperattività dei recettori del dolore (i nocicettori) presenti nei muscoli e nei tendini associata ad un anomalo funzionamento dei sistemi nervosi di controllo del dolore stesso. In pratica i muscoli si contraggono involontariamente, in particolare in prossimità di spalle, collo, nuca e così creano un sovraccarico d’irritazioni.
Tutto questo ci rende ipersensibili e anche gli stimoli più normali ci scatenano la Bestia.
Un esempio è l’allodinia, sintomo accompagnatorio della cefalea che si manifesta con il dolore al cuoio capelluto. La correlazione con lo stato di muscoli e nervi si è reso noto in quanto la maggioranza delle persone che soffrono di cefalea tensiva tendono ad assumere una postura scorretta. Molto spesso, per motivi di studio o lavoro, tendono a tenere il corpo sbilanciato in avanti a lungo, costringendo i muscoli di collo e testa ad irrigidirsi per trovare un equilibrio. Questo irrigidimento si scatena anche in concomitanza di fattori stressanti, turbamenti nervosi, ansia e depressione, che sono quindi tra i trigger principali di questa patologia.
Come trattarla?
Non essendoci una causa unica scatenante ma solo l’ipotesi che postura e stress incidano su quella che è una predisposizione genetica trattare questa forma di cefalea è ovviamente complesso. Ma dimmi una forma di cefalea in cui ridurre gli attacchi o il dolore sia semplice…
Se per le forme episodiche (2-3 attacchi al mese) può bastare qualche analgesico da banco e dell’attività fisica corretta, per le forme croniche è ovviamente più complesso.
La profilassi più utilizzata in questi casi è quella attraverso i farmaci antidepressivi associati a tecniche fisioterapiche, rilassamento muscolare, biofeedback, terapie cognitive comportamentali e anche agopuntura.
Tra i vari percorsi che ho sperimentato posso suggerire di provarne due.
Il primo è il Percorso Cefalea che mi è stato segnalato da una studentessa del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università degli Studi di Salerno. Daniela, che ha contribuito alla realizzazione di questo progetto insieme al centro fisioterapico Gruppo Romeo ha realizzato una serie di video-esercizi che puoi trovare sulla pagina facebook di ATuttaTesta a questo link. Sono stati creati appositamente per migliorare la mobilità muscolare e ridurne la rigidità!
Il secondo percorso, che ho provato durante i mesi del primo lockdown, è il Programma HAT che ha unito le conoscenze in campo cefalgico della Clinica del Mal di Testa del Dottor Rosa alle abilità della Dott.ssa Sara Compagni, esperta in disordini posturali e fondatrice di Postura da Paura. Il loro programma prevede un allenamento aerobico specifico per chi soffre di cefalea e disturbi cervicali.
Sono due esempi di come si può trattare la cefalea tensiva oltre l’apporto farmacologico. Ovviamente per avere un risultato ottimale occorre trovare la combinazione giusta per sé e dunque spesso occorre provare diverse combinazioni! Come cefalgici lo sappiamo bene, ciò che funziona per uno può essere “acqua fresca” per un altro…Il trucco? Non demordere! Se i risultati non arrivano nonostante il tempo e l’impegno allora forse occorre cambiare tipo di mix di soluzioni…E parlarne col neurologo è sempre la scelta ottimale!
Non solo esercizi e farmaci..

Vista la forte relazione con il proprio stile di vita sono utili anche le forme di supporto alternativo che possono ridurre lo stress e sviluppare momenti di relax. Oltre al supporto psicologico, nei casi in cui il carico emotivo sia tale da renderlo necessario o desiderato, possono essere utili alcuni trucchi allevia stress:
- pianificare la giornata in anticipo
- ritagliarsi ogni giorno del tempo per sè
- inserire dopo un’attività stressante o sgradevole qualcosa di piacevole e gratificante
- fare attività che consideri rilassanti come colorare un libro anti-stress, fare un corso di ballo, leggere o semplicemente guardare serie tv.
Come in tutte le forme di cefalea primaria che ho descritto sin qui, sonno regolare e attività fisica adatta (quale yoga, pilates ma anche attività cardio senza sforzi fisici troppo intensi) sono sempre da inserire nel proprio stile di vita. Ovviamente è complesso mantenere tutto in equilibrio con un corpo che tende a contrarsi (e scatenarci contro la Bestia) al minimo impulso esterno. Però vale sempre la pena impegnarsi per stare meglio. Il Ben di Testa dipende in gran parte da noi.
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