
L’emicrania aumenta il rischio di ictus?
Può l’emicrania portare ad una maggior probabilità di avere un ictus? E’ una domanda che molti di noi si pongono quando la testa sembra voler scoppiare, ma non solo in quei frangenti. Quando si soffre di cefalea cronica si diventa maestri dell’analisi dei bugiardi, delle controindicazioni nascoste e abili ricercatori di tutti gli effetti avversi in cui ci si può imbattere. L’idea di base è: sto passando l’inferno e prendendo un mucchio di farmaci, cosa potrebbe andare più storto? Ed ecco che il nostro cervello partorisce l’idea peggiore: l’ictus.
Cos’è un ictus e come funziona?
L’ictus cerebrale avviene quando il cervello, a seguito della chiusura o rottura di una arteria, non riceve più sangue o viene inondato da quello uscito dall’arteria rotta. Secondo la Fondazione Veronesi nell’85% dei casi si ha la chiusura dell’arteria, che porta all’ischemia e alla morte delle cellule che prima venivano nutrite da quel flusso sanguigno. Tutto ciò può avvenire a casa di un coagulo, che si forma con il tempo, o un embolo. Nel caso dell’ictus emorragico invece la causa più frequente è la pressione arteriosa troppo alta, che determina la rottura di vasi malformati, detti aneurismi.
Perché si pensa ad una correlazione con l’emicrania?
Se hai letto i precedenti articoli sulle forme di Cefalea Primaria (li trovi qui) un campanello di allarme dovrebbe già essere suonato nella tua testa. Diverse volte infatti ho già sottolineato che le varie forme di emicrania e cefalea sono correlate alla pressione sanguigna e al vasospasmo delle arterie nel nostro cervello. Inoltre l’abuso di FANS ha proprio le forme ischemiche come controindicazione.
Ma non è solo questo. L’ictus infatti ha sintomi che ci potrebbero trarre in inganno in quanto sono assimilabili a quelli degli attacchi della Bestia. Debolezza, formicolio al viso o al braccio, visione annebbiata, difficoltà a pronunciare frasi, perdita di equilibrio e coordinazione. In una persona sana sarebbero campanelli d’allarme molto chiari, per un emicranico un po’ meno, purtroppo. Per questo, ancora una volta, sottolineo quanto è fondamentale imparare a conoscere bene i propri attacchi tenendone nota su un diario.
Cosa dice la ricerca?
Uno studio pubblicato sul British Medical Journal condotto in Danimarca da ricercatori dell’Università di Aarhus in collaborazione con l’Università di Stanford ha rilevato che chi soffre di emicrania presenta un rischio assoluto più elevato di ictus rispetto alla popolazione generale. Lo studio ha analizzato oltre 50.000 soggetti per 19 anni rilevando che chi soffre di cefalea ha un rischio del 226% più alto rispetto agli altri di avere un ictus. In particolare il problema si presenta maggiore nelle donne che soffrono di aura, prendono la pillola anticoncezionale e fumano e, in generale, nei soggetti che arrivano tardi ad una diagnosi di cefalea.
Obiettivamente non sono dati incoraggianti. Ma va ricordato che l’ictus è un evento che si presenta nello 0,2% delle persone all’anno, con età media 70 anni. E anche nelle donne emicraniche i dati dell’ANIRCEF ci dicono che la percentuale resta comunque bassa: 19 donne su 100.000 all’anno.
Nuovi studi, notizie positive
Un recente studio condotto al San Carlo di Milano e presentato nel 2019 al congresso ANIRCEF ha parzialmente smentito le ricerche precedenti. L’indagine è stata condotta sulle donne under 40 per vedere se l’età incide sulla percentuale di rischio di ictus a parità di emicrania e fattori quali pillola e fumo. La ricerca ha mostrato che nonostante i fattori finora indicati come rischiosi in generale il rischio calcolato rimane basso ( una donna ogni 24.000) se parliamo di donne sotto i 40 anni.
Secondo Valeria Caso, neurologa all’ospedale della Misericordia di Perugia e presidente dell’European Stroke Organization,
Nel corso degli ultimi anni si è evidenziato come fattori esclusivamente femminili, come le oscillazioni degli estrogeni legate alla gravidanza, al parto e alla menopausa aumentano il rischio di ictus lungo l’arco dell’intera vita della donna
Pertanto alcuni fattori aumentano le probabilità col passare degli anni indipendentemente dall’emicrania. Però, a differenza di molti altri, chi ha la sfortuna di lottare con la Bestia quotidianamente, è spesso più seguito in quanto sottoposto a terapie preventive e controlli e pertanto è più facile che possa tenere sotto controllo tutti i normali fattori di rischio per l’ictus ischemico ( ipertensione, diabete, colesterolo alto e fumo).
La prevenzione ci salverà
La prevenzione nel trattamento dell’emicrania è fondamentale. Per non intossicarci di farmaci alla lunga inutili, per avere meno attacchi, per evitare emicrania da rimbalzo ma anche, a questo punto, per avere un monitoraggio di tutto il nostro cervello (e non solo) a 360°. Se come pare siamo soggetti più a rischio per alcune patologie, fare prevenzione ed essere seguiti (bene!!!) diventa ancora più fondamentale.
Anche se studi recenti stanno cercando di escludere alcune fasce di età dal maggior rischio ischemico nonostante l’emicrania (in particolare con aura), resta che con l’avanzare dell’età il problema si ripresenta. Pertanto l’associazione tra emicrania e ictus non può essere ancora escusa ed è bene farci i conti evitando i comportamenti più pericolosi.
Ecco alcune linee guida:
- Vai dal neurologo (di come sceglierne uno bravo ne ho parlato qui)
- Monitora i tuoi attacchi (per il diario dell’emicrania puoi vedere qui)
- Evita il fumo
- Evita la pillola anticoncezionale se soffri di emicrania con aura ( parlane con ginecologo e neurologo!)
- Segui una dieta equilibrata (aiuta per l’emicrania ed evita anche tutte le problematiche che possono aumentare il rischio di ictus)
Nella lotta quotidiana alla Bestia affrontiamo tutti i giorni grandi difficoltà. Una vita sana il più possibile ci può aiutare a prevenire alcuni ostacoli extra. Infondo, il nostro obiettivo è arrivare al Ben di Testa e mantenerlo il più a lungo possibile.
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