
Quanto è dura non mollare l’ottimismo
“Caro” Diario, questa settimana è stata la prima completa di vero rientro dalle ferie e mi sono chiesta “ma ho fatto qualcosa di male per tutto questo?”. Lo sai che cerco sempre di mantenere l’ottimismo e di tenere botta, ovviamente però ci sono volte che è più difficile. Ecco, il rientro dalle ferie, in certe condizioni, fa si che si arrivi a sera devastate e che tutto sembri più duro da sopportare. E ovviamente la dolcissima compagnia della Bestia non aiuta affatto.
Lunedì: sola come una particella di sodio
Hai presente la pubblicità dell’acqua Lete? Ecco, quando sono rientrata in ufficio mi sono sentita così. Se prima di andare in ferie avevo intravisto la speranza di potere avere un minimo di supporto nel mio lavoro ecco che questa minima flebile fiamma è stata spazzata via al mio rientro. Come direbbe il saggio “Vedi, quella è una gioia. Adesso posala perché non è tua”. Ora, essendo un’emicranica cronica dovrei essere abituata alle amarezze della vita, ma questo rientro desolante con chilate di cose da fare io proprio non me lo meritavo. Morale della favola in una mezza giornata ho già esaurito tutti i benefici delle ferie e mi sono beccata pure un attacco della Bestia. Grazie mondo!
Martedì: tuoni, fulmini e saette.
Ovviamente l’attacco di lunedì a mezzogiorno era dovuto al clima infausto che si è protratto tutt’oggi e che mi ha dato la grande gioia di arrivare alla macchina (nonostante l’ombrello) letteralmente zuppa. Vista da fuori sarebbe stata pure una scena divertente… vista da fuori. Per fortuna sta sera sono uscita a cena con le amiche di fitboxe perché l’umore non è dei migliori e bisognava recuperare. Mi sa che quest’anno sto subendo una crisi da sindrome da rientro potentissima.
Mercoledì: l’ottimismo non basta
Oggi altaleno la voglia di rompere cose a quella di piangere. E’ evidente che siamo vicini ai giorni X e sto temendo un aumento degli attacchi. Già luglio, dopo una brillante partenza, è finito malissimo, non vorrei che agosto replicasse. Anche perché pare impossibile prendere un appuntamento in nessuno dei posti dove riceve il mio neurologo e l’unica cosa che possiamo fare è scambiarci mail…fortuna che le hanno inventate e fortuna che lui le usa!
Giovedì: almeno ci sono le amiche
Alla mattina mi sono detta basita dal fatto che non mi sia ancora scoppiato l’inferno in testa. Con il caldo che ha ripreso a martellare e le giornate che si sono fatte devastanti arrivo a sera stremata. Oggi dopo lavoro mi sono concessa una capatina dalla mia amica Vero, che a emicrania ed acciacchi se ne intende quanto me. A volte il vero toccasana è qualcuno che, nella malasorte comune, ci strappa una risata ironizzando su medicine ed analisi mentre si gioca alle piccole Dr.House. Purtroppo il buonumore non tiene lontana la Bestia, che sulla via del rientro si è presentata a bussare alla mia tempia destra. Fortunatamente con un auradol e un moroso che ha pensato alla cena, il tutto si è risolto abbastanza serenamente. Però che pazienza!
Venerdì: brigidini e coma totale

La settimana si è conclusa con la stanchezza cosmica sulle spalle e un sacchetto di brigidini regalatomi da un cliente super gentile, che però non sa che non mangio zuccheri. In realtà tutti i miei clienti mi viziano con dolci che poi si godono mio babbo o il mio moroso. Non gli ho mai detto nulla perché mi sembrerebbe scortese “pignoleggiare” visto lo slancio di affetto con cui lo fanno. E poi comunque qualcuno si gode sempre il regalo…e ogni tanto, lo ammetto, cado pure io in tentazione! Nonostante ho resistito al dolce richiamo dello zucchero, fatta meditazione pomeridiana (che di solito mi da energia) sono letteralmente svenuta a letto. O entrata in coma profondo. Fatto sta che mi sono risvegliata dopo un ora credendo fosse mattina e chiedendomi tra me e me se mi fossi persa il venerdì sera e se ero arrivata tardi alla pubblicazione del mio pezzo del sabato. Huston, abbiamo un problema. Se dopo una settimana dal rientro dalle ferie la stanchezza è già a questi livelli la faccenda è piuttosto seria.
Sabato: amici di lunga data
Oggi abbiamo pranzato con Konrad, uno dei miei amici storici dell’università, che vive a Varsavia ma che ha Bologna nel cuore e torna appena può. L’ho portato in un posticino che fa pese gourmet dietro il mercato delle erbe, una delle zone che amo di più della mia città. E’ stato stupendo rivedersi dopo tanto e, onestamente, quest’anno con tutto quello che è successo nemmeno ci speravo potesse accadere! Nonostante non abbia nemmeno osato con un goccio di vino e il tavolo fosse all’ombra e in una zona leggermente ventilata, a metà del pranzo l’occhio destro ha iniziato a pulsarmi. Al secondo “puls-puls” avevo già l’auradol in bocca. Mi conosco bene, so come sarebbe finita altrimenti…e non volevo certo rovinarmi una delle poche chiacchierate live col mio amico! Anche perchè finito il pranzo volevo andare a sperimentare un gelato zero zuccheri di cui avevo letto! E non volevo certo farmi fermare! Gestire l’attacco sul nascere ormai è diventata un’arte e alla fine chi mi circonda spesso nemmeno si accorge se la Bestia viene domata in fretta! So che non è come essere sani davvero, non mi illudo, però è la cosa che ci va più vicino!
Domenica: aspettando Bottura
Sta sera diario mi attende una super seratona culinaria. Non ci sarà dieta ipoglicemica o alimentazione antiemicranica che tenga, si accetta il rischio perché beh, il premio è abbastanza allettante. Sta sera io, Simo e due mie amiche, andiamo al Tòla Dòlza, presso Casa Maria Luigia nel modenese. L’evento estivo nella “casa di campagna” di Bottura dove si può fare una mini esperienza della sua cucina. Ovviamente questa giornata domenicale è stata tutta vissuta in attesa di quanto avverà dal tardo pomeriggio in poi. Sta mattina, sarà stata l’ansia da evento, credevo di essermi alzata già con l’emicrania ma, per fortuna, una volta tirata su da letto e preso un caffè la testa si è normalizzata e, complice una giornata di puro relax, sono riuscita ad arrivare al traguardo sana e salva. Come andrà la serata? Lo coprirai domani… io sono positiva!
Insomma il mio ottimismo non manca mai e con tutte le accortezze del caso (come raccontavo nel mio ultimo articolo) cerco di portare avanti una vita sociale degna del suo nome. Ma la stanchezza di questo periodo si è fatta sentire parecchio portando il mio score a Emicrania 3 Giulia 4. Certo, vinco sempre io, ma il mio obiettivo è quello di ridurre i suoi goal e, purtroppo la maledetta continua ancora a segnare più di quanto vorrei. Sono sicura però che quando finalmente riuscirò a vedere o sentire in modo più approfondito il mio neurologo le cose miglioreranno. Ho fiducia.
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