Manuale di sopravvivenza

I sintomi che accompagnano l’emicrania

Parafrasando Forrest Gump “Un attacco di emicrania è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quale sintomo associato ti capita”. Si, perché nella nostra serie di sfortunatissimi eventi noi emicranici non dobbiamo fare la lotta soltanto contro il dolore. Ogni attacco di emicrania che si rispetti è corredato da uno o più sintomi che accompagnano la nostra patologia.

Una cosa che un emicranico deve sempre tenere a mente quando cerca di comprendere i sintomi che si manifestano in associazione agli attacchi è che la nostra condizione è estremamente soggettiva. Per cui non tutti i sintomi classici possono manifestarsi in tutti noi. Inoltre, se prevalentemente siamo soggetti a uno o più sintomi non è detto che questi si presentino ad ogni attacco. Purtroppo per noi, non è nemmeno detto che saranno solo questi per sempre e non andranno a cambiare nel tempo.

Quali sono i sintomi più frequenti?

Dopo i prodromi, che ci aiutano a capire se ci sta arrivando un attacco e prepararci per tempo, la cosa che avvertiamo con maggior chiarezza è, ovviamente, il dolore. A volte parte leggero come una puntura di spillo dentro il lato dell’occhio, altre esplode all’improvviso come se ci avessero detonato una bomba nucleare nel cervello, ma alla fine la storia è sempre la stessa: emicrania uguale dolore.

Insieme a questo però potreste sperimentare anche altro:

  • sensibilità alla luce e al rumore, che rendono letteralmente impossibile per un emicranico rimanere in una qualunque stanza abitata da altri esseri umani quando un attacco si fa pesante. 
  • dolore/rigidità al collo, ovvero quella favolosa sensazione di avere un macigno sulla testa e il collo fatto di tronco di sequoia impossibile da muovere, una combo fantastica.
  • nausea, immancabile. Un po’ per i farmaci e un po’ per il forte dolore che si sta provando la nausea è uno degli elementi peggiori che possono accompagnare un’emicrania.
  • senso di affaticamento, affanno, respiro corto. Se l’emicrania è violenta la sensazione è come quella di essere stati presi a botte, inoltre spesso i farmaci inducono sonnolenza, per cui è difficile essere brillanti e attivi.

E poi c’è l’allodinia..

Se durante un attacco avete sperimentato dolore al cuoio capelluto, o a pettinarvi, teneri in faccia gli occhiali, gli orecchini, la cravatta o persino tenere i capelli annodati con l’elastico allora avete sperimentato l’allodinia. La scoperta che questo sintomo di accompagnamento della Bestia è presente in alcuni di noi anche anni prima della cronicizzazione dell’emicrania è valso recentemente un premio importante, il Walff Award, al gruppo italiano della Società Italiana di Neurologia e al team che ne ha condotto la ricerca presso il Centro Cefalee della I Clinica Neurologica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e il Centro Alti Studi di Risonanza Magnetica diretti dal prof. Gioacchino Tedeschi, Presidente della Società Italiana di Neurologia. Grandi! Conferma che la ricerca non è affatto immobile nei nostri confronti e che non bisogna mollare.

Nel frattempo, come sopravviviamo a tutto questo?

Monitoraggio

Come sapete bene se mi leggete da un po’ la mia prima regola è ascoltarsi. Tenendo un diario preciso il più possibile col tempo vi renderete conto di cosa è più frequente, cosa vi aiuta, cosa vi da fastidio. E’ evidente che se sono arrivata a scrivere un blog su questo tema sono abbastanza “precisetta” nella gestione della mia emicrania ma sono fermamente convinta che più prestiamo orecchio ai segnali che ci da il nostro corpo e più avremo possibilità di vincere la lotta quotidiana alla Bestia.

Trucchetto contro la nausea

Una cosa che mi ha detto il mio neurologo è che è estremamente importante non saltare i pasti, nemmeno se l’emicrania mi ha dato una nausea enorme. Ovviamente la cosa è molto difficile, uno perché la nausea è una brutta roba, due perché il dolore non agevola certo l’appetito. A questo proposito mi ha prescritto un antiemetico (un farmaco per ridurre la nausea e non vomitare, ovvero il plasil) in caso che la faccenda sia mooooolto grave, altrimenti utilizzo il vecchio trucchetto del pane. Da una che fa chilate di pane fatto in casa come me (cosa che saprete se mi seguite sui social) non vi aspettereste quanto sto per scrivere ma quando nulla va giù e la nausea monta l’unica cosa che mi placa lo stomaco è il pane in cassetta senza crosta (io prendo il PanPiuma al kamut o al farro che hanno il corretto indice glicemico). Non dico che è la panacea perfetta ma quello che suggerisco è 1 di provare 2 di trovare un alimento simile (solitamente un carboidrato semplice) che vi aiuti a tenere a bada lo stomaco.

Accessori necessari

Se siete fotosensibili la prima cosa che cercherete durante un attacco è il buio più totale. A me non capita spesso che la luce sia un sintomo accompagnatorio così invalidante ma quando si scatena anche il led di un elettrodomestico può essere peggio di una spada laser. Una soluzione possibile è una buona mascherina per gli occhi. Non di quelle da 1€ in finto raso che dai lati passa tutta la luce del mondo. Ne esistono tanti tipi, molte con la bombatura degli occhi per non darvi fastidio alle ciglia, che oscurano tutto completamente. Io ne ho una nera in simil neoprene che è favolosa. Ne ho una in casa e, adesso che ho ripreso a lavorare, ho deciso di portarne una anche in ufficio, il luogo a più alto tasso di sguinzagliamento della Bestia…se l’attacco sarà peso io sarò armata! E se in ufficio qualcuno avrà da dire qualcosa pazienza… probabilmente comprerò anche i tappi per le orecchie visto che molto spesso il rumore mi da fastidio più che la luce! Si tratta di sopravvivenza, tutto il resto viene dopo.

Caldo o Freddo?

Per il dolore al collo e il dolore alla testa c’è chi usa il ghiaccio e chi la borsa dell’acqua calda. A me aiuta il ghiaccio sulle tempie ma guai al mondo a metterlo sul collo. Ancora una volta la soggettività vince ed ancora una volta vi chiedo di provare. Non vi fidate dei rimedi assoluti e validi per tutti! La nostra è una patologia dove persino nelle terapie farmacologiche date dai luminari si va per tentativi.

Acqua

Ci ho scritto un pezzo sopra e vi stresserò all’infinito su questa cosa. Bevete prima, ma soprattutto quando avete l’emicrania. Vi aiuterà a ridurre la sensazione di affaticamento e a smaltire meglio anche i residui dei farmaci che, ahinoi, ci tocca prendere a volte in gran quantità.

 

Ovviamente questi accorgimenti possono non sembrare rivoluzionari (e magari per alcuni di noi non lo saranno). Ma nella mia esperienza, anche piccoli gesti possono dare sollievo. E se la Bestia si è scatenata anche un attimo di pace diventa un momento di meraviglia. L’importante è provare e non aspettarsi che l’emicrania passi per magia, o che tutto lo possano fare quantitativi industriali di farmaci. Come sempre le nostre buone abitudini possono aiutare sia a prevenire che a gestire meglio il dolore. In attesa che la scienza faccia altri passi avanti, noi facciamo i nostri.

 

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