
Tempo di Piadina
Quando il bel tempo arriva la voglia di Romagna aumenta sempre di più. Se ci aggiungo che Facebook non fa altro che mostrarmi le foto degli anni passati in cui a quest’ora le gite nei miei luoghi del cuore erano già state frequenti la nostalgia sale ancora di più. Così mi sono detta è tempo di piadina, il cibo degli dei!
Appena ho nominato lo strutto al mio moroso però si è scatenato il “non esiste, io devo stare a dieta e a te fa male”… ho provato a controbattere con tutte le gioie di una piada 100% original ma effettivamente lo strutto non è indicato ne per una dieta a basso indice glicemico ne per digerire agilmente (altro tassello importante nello slalom tra le emicrania).
Così, grazie anche al suggerimento della mia amica Giulia (un nome una garanzia), sono approdata a questa ricetta che utilizza la panna ed io l’ho rivisitata mettendo la panna light per poter alleggerirla ancora di più. Il risultato è stato davvero soddisfacente.
Ingredienti per 4 Piade
- 500g di farina 0 (io ho usato la Molino Rossetto, consiglio soprattutto quando non usiamo le farine integrali di scegliere farine di buona qualità. Più sane e più buone)
- 10gr sale
- 15gr lievito
- 40ml panna light
- 250ml latte (anche qui ho usato il parzialmente scremato senza lattosio)
Procedimento
Se non avete l’impastatrice disponete la farina a fontana e unite il lievito. Aggiungete la panna e il latte gradualmente mentre impastate, infine aggiungete il sale. Impastate finchè il composto sarà liscio ed omogeneo. Se invece come me l’avete mettete sotto i liquidi, sopra i solidi e viaaaa…
Lasciate riposare il panetto per almeno 2 ore nella pellicola trasparente. Poi suddividetelo in 4 e tirate la pasta dandogli una forma tondeggiante.
Per cuocerla io ho usato la piastra per le crêpes (sulla quale facciamo anche i pancake!), se non l’avete basterà una padella grande scaldata su fuoco medio/alto. Girate la piada quando si sarà scurita con le caratteristiche macchioline.
Non sarà la vera piadina della Casa delle Aie, ma vi dirò che mi ha davvero dato una bella soddisfazione e, per un attimo, con la testa ero lì, a sognare.
Se io non posso andare in Romagna, è la Romagna che verrà da me!

