
Cronaca di un viaggio in Marocco – parte 2
Continua il nostro viaggio in Marocco…
Day 5 dal deserto a Skoura: un grande rally.
Questo viaggio in Marocco ha una solida certezza, le sveglie all’alba. Nel deserto però questa cosa non mi dispiace, anche l’alba è magica..e poi, anche se ho dormito bene perchè le tende sono più comode del previsto, appena arriva la luce si scaldano subito! Così presto ci lanciamo nel giro sulle dune in jeep facendo sparare all’autista a manetta i Queen.. gran panorama, gran sound! Siamo la jeep alpha del gruppo e siamo i più fighi!
Peccato solo che, mentre ricalchiamo le orme di quella che un tempo era la Dakar originale, una delle tre jeep s’impantana e il nostro autista deve soccorrere e sostituire il novellino, che così viene dato a noi… diventiamo jeep zeta, il cinno ha gli occhi da cucciolo smarrito, addio derapate sulle dune!
Fortuna arriviamo alle tappe culturali del percorso, ovvero l’insediamento nomade! Qui ci offrono un tè nel deserto, come nei film.. se non fosse che la vita di una donna qui è fare i lavori di casa, intrecciare tappeti e sfornare bimbi a raffica non si starebbe nemmeno troppo male a seguire i cammelli in giro per il deserto…. e fare capanne di bacchetti e tappeti…. e fanghiglia…. e intrecciare tappeti…. e fare figli…. e intrecciare tappeti… ecco ehm… però che panorama!
Abbiamo poi lasciato il deserto rosso, per quello più giallo..
Qui abbiamo incrociato della gente che correva..avvistati già lontani dalla civiltà alle ore 18.25, abbiamo incrociato la prima casa 20 minuti di bus dopo (per gli amanti dei calcoli noi andavamo circa ai 90 orari).. e poi ci chiediamo perché chi si allena qui ci asfalta nelle gare di atletica?!?!
Sfatti siamo poi arrivati alle gole di non ricordo quale nome con tante consonanti.. finalmente una doccia ristoratrice mi ha riportato ad una condizione di umana decenza. Domani si riparte per nuove entusiasmanti tappe!
Ah, oggi niente emicrania, ho vinto io!
Day 6 dalle Gole del Todra a Marrakech: mille cambi di paesaggi e di climi
Scoperta numero uno del giorno: A 1800 metri fa freschino anche in Marocco..bellissimo panorama però! Le Gole del Todra valgono le curve e l’ansia da “oddio ci sfracelliamo” ad ogni tornante!
Scoperta numero due: in Marocco sono avantissimo da mo, le kasbah sono completamente ecosostenibili, nulla si spreca e ogni cm è sfruttato per migliorare la vivibilità. E noi che adesso la meniamo con le case geotermiche del futuro! …la nostra guida, una cartola clamorosa che in un’altra vita aveva sicuro un locale a Riccione, mi aveva quasi convinta a restare, ma poi non c’è il Wi-Fi.. peccato, perché a me il look paglia e fango ormai si addice!
Poi siamo andati ad Ait ben haddou la kasbah protetta dall’Unesco in cui han girato mille film.
È sicuramente uno spettacolo ma di questo momento potrò sempre dire due cose:
1) ho preso l’acqua e i tuoni nel deserto (che visto l’evento raro i locali non la chiamano botta di sfortuna ma di culo)
2) ho attraversato a piedi un fiume.. era secco ok.. però ora al prossimo test psicologico nei colloqui HR in cui mi chiederanno domande come “hai attraversato il mare a nuoto?” gli dirò “ho guadato un fiume a piedi cicci”!
Prima di arrivare a Marrakech abbiamo attraversato di nuovo le montagne, ora verdi e ora rosse, toccando fino i 2100 di altezza del passo Tizi-n-Tichka. Qui abbiamo fatto sosta ad una cooperativa dell’Argan tutta al femminile.. erano così brave e simpatiche che ho comprato più del necessario.. forse anche loro in un’altra vita facevano le pr in Romagna.
Ecco, arrivati sin qui i lettori attenti avranno già individuato alcuni elementi chiave che fanno presagire cosa sto per dire… mettiamo in fila gli indizi: altitudine, cambiamenti climatici, maltempo.
Come sarà finita?
Difmetrè fortuna che ci sei. Questa volta i sintomi erano quelli di una crisi acuta e il triptano non aveva dato gli effetti sperati. Per fortuna il difmetrè ha fatto il suo dovere e durante il tratto di pulman ho potuto recuperare. Certo dopo non ero un fiore, ma sono sopravvissuta.
Nel tardo pomeriggio siamo arrivati nel caos di Marrakech.. dopo tutte queste lande desolate ti stordisce. È uno schiaffo di modernità.. e all’inizio sembra un’enorme sagra di paese.
Nota a margine. Sta sera c’è la vera prova adventure per me. Di tutte le sistemazioni low cost/low profile quella di sta sera è quella che mi mette maggiormente alla prova. Vi avevo accennato che era una sfida per andare oltre i miei limiti no? Bene… questa parte di diario di viaggio l’ho scritta dal sacco a pelo, sopra il letto, con il mio cuscino gonfiabile sotto la testa rimpiangendo la tenda nel deserto perchè là almeno c’era la location e il materasso era comodo. Però oh, è avventura..
Day 7 Marrakech: motorini ed hammam
Innanzitutto premetto che la notte l’ho passata serenissima nel mio sacco a pelo…la cosa deve aver destato qlc perplessità nel settore pulizie del grand hotel (giuro che si chiama grand hotel!!!) e oggi abbiamo ritrovato la camera più pulita e pure profumata. Comunque io resto nel mio sacco a pelo anche sta notte.
Marrakech è probabilmente la tappa meno affascinante di quelle fatte ma indubbiamente la più vivace. Ci sono persone, e soprattutto motorini, che sfrecciano ovunque pronti a passarti sopra se serve… non si capisce perché in un Paese dove il tempo apparentemente non esiste, appena si muniscono di due ruote motorizzate han tutti fretta.
La nostra guida della giornata ci segnala tante cose super belle da vedere, tra le varie culturalissime io sono attratta da quella meno aulica, la pasticceria migliore del luogo. Peccato che ogni pasticceria qui sia circondata da schiere insormontabili di vespe… il mio regno per una bomboletta di Baygon!!!!!
Dopo aver visto il palazzo del gran visir, girato tra vicoli e mercati, sperperato il mio denaro in mille cose e visto quella grandissima e stupendissima figata che sono i giardini Majorelle ( che come ha detto un compagno di viaggio “non sono una visita, ma una terapia” ) mi sono sparata un giro in hammam!
Socci se sbrusacano le signore!
Per chi non lo sapesse all’hammam, dopo il bagno di vapore, delle robuste signore ti fanno un super energico scrub, ti massaggiano e ti lavano.. credo non venissi lavata da qualcun altro da quando ero bambina… l’ozio allo stato supremo.. mentre pensavo di chiedere alla signora se volesse seguirmi in Italia lei mi ha tirato 4 colpi ben assestati nella schiena e, temendo di avermi rotta mi ha chiesto se stavo bene con aria perplessa… Non ho costole incrinate e sono molto rilassata quindi tutto a bolla direi!
Domani sveglia all’alba per tornare a Casablanca e ripartire.. sento già l’a tristezza mista ad ansia da aereo.. perché io i malesseri li voglio tutti per bene.
Oggi niente emicrania, un’altra vittoria, vai così! Hammam forever!
Day 8 il rientro: cosa abbiamo imparato in questa vacanza?
Se ben ricordate il tema di questa vacanza era andare oltre i propri limiti… sono sopravvissuta a hotel low profile, sacco a pelo, condizioni igieniche talvolta discutibili e sono riuscita a stare al ritmo di 15 sconosciuti compagni di viaggio.. il risultato? Una figata pazzesca!
Ad ogni modo, per concludere vi lascio qualche pillola sul Marocco che credo valga una menzione..
1) la loro acqua non sarà potabile per noi (per loro lo è perché hanno gli anticorpi di Hulk) però fa dei capelli morbidosi che noi ce li scordiamo
2) quanto a ecosostenibilità sono avanti anni luce, coprono tutta la gamma dal solare, al geotermico, al mulo.. tutto nella stessa location
3) se chiedete quanto ci vuole ad arrivare in un posto raddoppiate sempre il tempo stimato..
Il “si fa tutto in 2 ore” si è sempre trasformato in 4 ore abbondanti uso ridere! Ma varrà la pena spendere tempo in giro così, in Marocco l’orologio va lasciato in valigia.
4) il cibo è valido! buona la tajine, buono il cuscus…ma davvero tanto buoni! In ogni versione… però, da brava abitante della pig valley sta sera ho ordinato pizza con salsiccia e salame piccante..perchè in trasferta provo tutto, ma al cuore non si comanda!
5) se come noi avrete un autista in gamba saprà indicarvi dove rimediare una birra in qualche posto imboscato per un brindisino al tramonto, altrimenti sorseggiate tè alla menta e, come tutti, immaginatelo mojito!
6) a Essaouira c’è la Cooperativa Agricola Femminile Tamounte, l’unica cooperativa dell’argan veramente tutta al femminile. Potete immaginare quanto in questo Paese non sia cosa facile da mettere in piedi ne da mantenere.. se mai farete un viaggio da queste parti visitate questo posto, ne vale la pena! E poi l’olio d’Argan fa benissimo.
7) In 8 giorni di viaggio ho avuto 4 attacchi.
Solo uno abbastanza pesante, gli altri tutti gestibilissimi. Sicuramente non è poco, ma non è nemmeno sufficiente per dire era meglio stare a casa per evitarmi 4 antidolorifici. Che poi, lo sappiamo, probabilmente un po’ di maltempo o un alimento sbagliato e sarebbe successo anche rinchiusa tra le quattro mura domestiche.
Insomma, il Marocco si è rivelato la bellezza che mi aspettavo. Ci vuole spirito di adattamento, questo è innegabile, se non siete disposti a chiudere un occhio su qualche norma HACCP lasciate stare subito.. ma se supererete i vostri limiti…SOCCIA CHE FIGATA!
Rileggendo di questo viaggio oggi dopo mesi sono ancora entusiasta e soddisfatta, solo un rammarico.. Natale è passato e nessuno mi ha regalato una scimmia!!!

